MURLOCULTURA
n. 3/2007 |
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La cappella dell’Orsa, sotto il titolo della Madonna del Buon Consiglio di Giorgio Botarelli |
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Lungo
la strada che da Casciano porta a Montepescini, ai piedi della ripida
discesa dall’Imposto, e cinquecento metri circa prima di
Campopalazzi, proprio in corrispondenza del sentiero che sulla sinistra
si stacca dalla via e conduce alle rovine dell’eremo di
Montespecchio, si nota un modesto fabbricato rurale a pianta
rettangolare, il cui aspetto odierno poco o nulla lascia trasparire
della sua primitiva funzione di edificio adibito al culto sacro: una
volta cappella dell’Orsa, aveva preso il nome dal pertinente
podere, dotato di una casa colonica ubicata nelle immediate vicinanze,
sul retro della dismessa chiesetta. Le terre dell’Orsa erano
beneficio fin da tempi antichi dei religiosi agostiniani insediati nel
vicino convento di Santa Maria di Montespecchio, ai quali erano
pervenute, assieme ad altre proprietà nel distretto di
Montepescini, come donazioni o lasciti nella prima metà del
Duecento (1). Abbandonato
definitivamente l’eremo nel 1687, i monaci andarono a occupare la
pieve di Santa Cecilia a Crevole, pur mantenendo l’antica
proprietà del podere dell’Orsa, che continuarono a
sfruttare anche dalla nuova sede. Settanta anni dopo il loro
trasferimento, pervengono alla decisione di edificare in quel podere
una cappella intitolata alla Madonna del Buon Consiglio (2),
allo scopo di mantenere con essa la memoria del loro antico convento,
ma anche perché, con una foresteria annessa, sarebbe stata assai
utile al monaco che talora si recava al podere per seguire il lavoro
del contadino incaricato della conduzione; senza contare il fatto che
avrebbe rappresentato un comodo supporto spirituale per le genti del
luogo:
A
dì 14 aprile 1756. Adunati capitolarmente nel solito luogo
dall’infrascritto Padre Priore di questo convento di Santa
Cicilia di Crevole i reverendi Padri Vocali, dal medesimo li fu
proposto se si contentavano di fabricare una cappella all’Orsa
per comodo dei Padri e per non perdersi affatto la memoria del nostro
convento antico di Montespecchio, col denaro del deposito del reverendo
Padre Bac. Giovanni Carlo Appolloni, e detta cappella sarà
dedicata a Maria Santissima del Buon Consiglio; onde mandato il partito
per sacrata sufragia passò la sopradetta proposizione per tutti
i voti favorevoli, come dalla soscrizione di ciascheduno qui sotto. Io
Fra Giovanni Carlo Appolloni Priore proposi e mi contentai, mano
propria. Io Fra Domenico Borrini Curato mi contentai, mano propria. Io
Fra Giuseppe Maria Tonini Vicario Generale approvo e confermo la
suddetta proposizione; et in fede mano propria (a lato della delibera la nota, appuntata posteriormente, che si riferisce alla spesa sostenuta per la costruzione: In detta cappella il detto Padre Appolloni vi spese scudi settanta) (3).La
Vera Immagine di Maria Santissima del Buon Consiglio che si venera
nella Chiesa dei PP Agostiniani di Genazzano (incisione a stampa del
XVIII secolo).
Già qualche mese prima di registrare la delibera, i monaci di Crevole si erano interessati presso l’arcivescovo di Siena per ottenere il permesso alla realizzazione della cappella: 1756 - Illustrissimo e reverendissimo monsignor Arcivescovo. Il Padre Priore e Padri del convento di Santa Cecilia a Crevole situato nel Vescovado di vostra signoria illustrissima e reverendissima, reverenti le dicono come vorrebbero edificare da fondamenti una cappellina nel podere dell’Orsa d’attinenza di detti Padri, qual podere, parte è situato nel Vescovado e parte nello Stato Senese. Le dicono ancora come nell’edificazione della chiesina ne ricaverebbero l’oratori molto utile e comodo, perché dovendo assistere uno dei Padri predetti alla custodia del podere suddetto, questi portandosi là per accudire all’affari del medesimo, averebbe tutto il comodo di celebrare la Santa Messa; lo che sarebbe di sommo profitto non solo di detti Padri, che di tutto il popolo vicino e più precisamente al signor Curato di Monte Pescini dove è soggetto il podere suddetto. Quale altare lo dedicarebbero alla Madonna Miracolosa del Buon Consiglio di Genazzano, e perché ciò non posson fare senza la precedente buona grazia di vostra signoria illustrissima e reverendissima, perciò supplicano la medesima a dargliene ogni benigna annuenza e permissione… Io Fra Giovanni Carlo Appolloni Priore di Crevole supplico, io Fra Domenico Borrini Curato del suddetto convento supplico. Il 5 febbraio 1756 l’arcivescovo comunica di concedere il permesso solo dopo aver avuto il consenso del parroco di Montepescini, sotto la cui cura ricadeva quella zona; il pievano Domenico Neri dà il suo assenso dieci giorni dopo: ...Io ancora mi contento che si facci, si per comodo di detti Padri come per comodo anche di mia Pieve… La cappella viene ultimata nell’estate di quell’anno e il 20 settembre l’arcivescovo nomina per la consacrazione il padre curato Borrini di Crevole, che la effettua il 14 novembre successivo (4). Vi intervengono cinque sacerdoti da fuori e si festeggia con un lauto pasto: A dì 14 detto, domenica. Si fece la benedizione della nostra cappella all’Orsa dedicata a Maria Santissima del Buon Consiglio e furono a desinare cinque sacerdoti di fuori; min.a vermicelli ne quali si spese soldi otto, e furono numero tre p.a p.ta vaccina, due para di galletti stufati ne quali si spese due pavoli, trippa e polpette, si spese una lira in tre mazzi di tordi e due crazie in spezie; vi furono cinque benefattori più a questa robba avanzata si consumò in tutto ova coppie sette...2:18:- E più si spese crazie quattordici in vino da Campopalazzi… 1:3:4 (5). Nel 1782 il convento di Crevole rientra nelle soppressioni leopoldine e la cappella dell’Orsa, trovandosi nel comprensorio della parrocchia di Montepescini, passa sotto la cura di quella pieve. Durante la visita pastorale dell’arcivescovo Zondadari nel maggio 1802, la cappella risulta ...sufficentemente provveduta di sacri arredi necessari per la celebrazione della Messa.… e si annota che ...vi si fa la festa della Madonna del Buon Consiglio nella seconda domenica di maggio (6). Il Catasto Leopoldino, negli anni venti dell’Ottocento, registra la cappella, il casolare annesso e i terreni circostanti che facevano parte del podere, come proprietà del rettore della pieve di Crevole, don Giuseppe Vagheggini: la cappella presenta una superficie di 220 bq (quasi 75 mq) mentre le terre sono a pastura con lecci, con cerri, a lavorativo nudo e olivato o vitato (7). Nel Novecento, quando la cappella è già stata alienata dalla pieve e passata ai Palazzesi, possidenti di Campopalazzi, viene completamente ricostruita, perché evidentemente abbandonata da tempo a se stessa: Monte Pescini 24-1-1927. Illustrissimo monsignor vicario generale. Il sottoscritto parroco della pievania dei Santi Apostoli Pietro e Paolo a Monte Pescini, fa domanda alla signoria vostra illustrissima di avere la facoltà di benedire la cappella padronale del signor Soccorso Palazzesi, frazione Orsa, parrocchia di Montepescini, dedicata alla Madonna del Buon Consiglio, perché restaurata e rifatta quasi di fondo. Il sottoscritto, incaricato dalla signoria vostra illustrissima per il collaudo, ha visitata detta cappella e attesta che i lavori sono stati eseguiti con arte e perfezione e che è munita degli arredi sacri necessari. Con ossequi distinti, il parroco don Alfonso Tiberi. La cappella viene consacrata dal Tiberi il 26 aprile alla presenza di don Germano Bracciali parroco di Radi (8). Successivamente secolarizzata e di nuovo alienata si presenta oggi come resede per vacanze. NOTE (1) Vedi: Memorie storiche delle parrocchie suburbane della diocesi di Siena di G.Merlotti, a cura di Mino Marchetti, Siena 1995, p.300. (2) La Madonna del Buon Consiglio è venerata sin dalla seconda metà del Quattrocento nell’omonimo santuario, condotto da religiosi agostiniani, situato a Genazzano presso Roma. In quella chiesa, secondo tradizione, il 25 aprile 1467 si verificò il prodigioso evento dell’apparizione della Vergine su di una parete. I numerosi miracoli attribuiti alla sacra immagine contribuirono alla diffusione del culto che ebbe grande sviluppo a partire dal Settecento. La consueta iconografia dell’immagine rappresenta Madonna e Bambino a mezzo busto, col Bambino che cinge con le braccia il collo della Madre. (3) Archivio Arcivescovile di Siena (AAS), Libro delle proposizioni del convento di Crevole 1739-1771, n.3595, c.13r. (4) AAS, Cause Civili 5047 n.605. (5) AAS, Entrate e uscite del convento di Crevole 1754-1770, n.3596, c.33r. (6) AAS, Visita pastorale eseguita dall’eccellentissimo signor cardinale Zondadari, n.68, c.89v. (7) Archivio di Stato di Siena, Catasto Leopoldino, Comunità di Murlo, sezione X detta di Campo a Palazzi, part.61 per la cappella. (8) AAS, Cause Civili 5225 n.19. |
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