MURLOCULTURA n. 3/2007

Un incontro casuale come tanti altri e, tra gli argomenti toccati,
arrivare ad interrogarsi sull’Arte.
“Cosa intendi per Arte?”
“Vuoi che risponda subito o posso pensarci su?”
“Certo che puoi pensarci, ma puoi anche scrivere qualcosa in merito e condividerla con Murlo Cultura. Che ne dici?”
A questa domanda ha fatto seguito un interessante e personale articolo di risposta che potrebbe presentarsi così:

L'Arte secondo Serena

di Serena Vanni

Associazione Culturale di Murlo
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“…l’arte di cucinare, l’arte di guidare, l’arte di cantare, l’arte di ascoltare.. quanti significati ha l’arte, o quanti glieli diamo noi? L’arte è espressione! Ma non tutte le espressioni sono arte!
E cosa le fa diventare arte? L’arte suscita emozioni sia nel suo autore che nel suo interlocutore ed è quindi un mezzo di scambio di energie sottili che usa come tramite varie forme materiali e non. Attraversa differenti attitudini pratiche e diversi autori e la si trova in ogni dove. L’arte ha comunque bisogno di almeno tre elementi per esprimersi, il creatore, l’oggetto comunicativo e l’osservatore.
Proprio come una vera e propria comunicazione, dove si trova mittente, messaggio e ricevente. Giunge la conclusione che l’arte è il messaggio delle espressioni, nonché “emozione“.
Ci vuole l’intenzione di comunicare agli altri tali emozioni? E queste da dove nascono? Aprendo le vie emozionali si implica l’assenza di paure e di limiti circa le idee da sviluppare, l’autore crede, sente e vive senza inibizioni le ispirazioni, che gli suscita l’ambiente che lo circonda.
Quindi le emozioni nascono dalla necessità di esibire ciò che induce l’esterno. Non c’è la precisa intenzione di comunicare ad altri, ma il bisogno di esprimere. Il mezzo usato dal genio dell’artista dipende dall’attitudine che lo caratterizza, e diventa messaggio o soggetto della comunicazione ed è la rappresentazione dell’arte come corpo fisico del concetto finora valutato.
Il messaggio nasce già emozionale, vista la sensibilità della sua genesi ed anche se varia nella forma non cambia nell’essenza. Per esempio se un quadro o una canzone sono nati in un momento in cui gli autori sentivano di sofferenza, l’essenza del messaggio sarà sofferente, pur non utilizzando il solito canale esplicativo.
Un ragionamento di questo tipo porta a riflettere sulle espressioni riportate all’inizio sull’arte di cucinare, l’arte di giocare, l’arte di architettare, ecc. Qui il messaggio non nasce dalle emozioni che l’ambiente suscita al creatore, ma che richiede. Possiede sempre un’intenzione ed è solo un’eccellente attitudine pratica che il creatore offre per compiacimento proprio o sociale.
L’arte è l’utilizzo di un’attitudine, che non nasce sempre con l’intenzione di comunicare agli altri qualcosa, ma che opera sulla necessità dell’artista nell’esprimere le emozioni carpite dall’ambiente esterno. Considerata questa la fonte, l’interlocutore dell’arte non potrà che essere un ingente numero di persone e di personalità che si riflettono nel messaggio emozionale degli ambienti o delle situazioni che circondano la quotidianità.
La conclusione a questa riflessione è che: l’arte è la miglior attitudine dell’artista che esprime le emozioni recepite, integrate e comunicate dall’ambiente che lo circonda e che spesso viene condivisa da tante altre persone.”


Niente male, vero? Valeva proprio la pena di stimolare il pensiero di Serena a proposito dell’arte e scoprire dalla sua riflessione che anche lei la pratica e magari in più campi.
Grazie dunque a Serena per il primo felice impatto con Murlo Cultura e con i suoi “esigenti simpatizzanti”.
Saremmo ben lieti di avere la sua costante collaborazione e non doverla considerare “come una fulgida cometa che dopo aver brillato di vivida luce nel nostro cielo, si inabissi di nuovo negli spazi siderali per riapparire ancora … quando?” La invitiamo dunque a restare con noi ed a proporre trimestralmente quegli argomenti culturali di comune interesse che riterrà opportuno trattare.
A rivederci allora.

(L.S.)


 


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