MURLOCULTURA
n. 1/2007 |
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Un argomento di stringente attualità ACQUA:ELEMENTO ESSENZIALE SOTTOSTIMATO di Luciano Scali |
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Per conoscere il valore delle cose occorre soffrirne la mancanza!” ed anche: “Il valore autentico delle cose si apprezza quando non si hanno più!” Sono
frasi che mi sono sentito ripetere centinaia di volte fin da bambino
allorché mi veniva raccomandato di fare tesoro di ogni
più piccola cosa, poiché questa, in caso di bisogno
diveniva importante, essenziale direi e la cui perdita mi avrebbe
arrecato un grande dispiacere. A queste frasi si aggiungeva
l’esortazione a fare buon uso della cosa posseduta ed a
servirsene con parsimonia con il pensiero rivolto a tempi peggiori
sempre possibili. Consigli alla prudenza suggeriti
dall’esperienza di una vita trascorsa fra difficoltà
e ricorrenti periodi di miseria? Ritengo proprio di si, ma anche regole
preziose valevoli in qualsiasi circostanza. La prima esperienza fu
quella nei confronti del pane del quale apprezzai appieno
l’importanza con il razionamento dei generi alimentari durante il
tempo di guerra, mentre nei confronti dell’acqua il maggior
disagio lo conobbi allorché la città di Siena ne venne
privata per lungo tempo a causa del passaggio del fronte. In
quell’occasione i vecchi bottini di Fonterutoli e delle Fonti
monumentali divennero d’improvviso indispensabili e la gente se
ne servì in larga misura malgrado l’onere di lunghe file
per poterla acquisire. Mio padre invece m’indicò una
piccola vena d’acqua perenne in fondo a Busseto nei pressi del
podere di “Pesciolino” ed io mi organizzai al punto di
riuscire, munito di borsoni e zaino, a portare a casa ad ogni viaggio,
quindici fiaschi d’acqua servendomi solo della bicicletta.
Talvolta ne ho fatti anche due di viaggi e l’acqua non
c’è mai mancata. La normalità ha cambiato le cose
in meglio; l’acqua arriva un po’ dovunque ed il suo prezzo
consente di fare la doccia anche più volte al giorno. Con il
benessere si dimenticano i tempi grami e si acquisisce la falsa
impressione che il bene ormai giunto dentro le nostre case sia
inesauribile. Quando ci accorgiamo di esserci sbagliati pensiamo di
rimediare all’errore non eliminandolo bensì cercando nuove
fonti di approvvigionamento per poter mantenere lo standard di vita
raggiunto al quale non si vuole più rinunciare. Inizia
così una storia senza fine che entro breve tempo fa perdere di
vista il vero obiettivo da perseguire: “Fare buon uso del bene posseduto eliminando gli sprechi”.
Già! Ma quale metro adottare per definirli? Si può
considerare spreco d’acqua il dotare di piscina un agriturismo?
Oppure innaffiare l’orto attingendo all’acquedotto
anziché servirsi di quella piovana opportunamente raccolta in un
deposito come in passato? Arriverà ben presto il momento in cui
queste domande necessiteranno di risposte e di drastiche decisioni e
sono certo che invece di darsi da fare in tal senso si cercherà
di trovare un capro espiatorio al quale accollare la
responsabilità del disastro. Lo si accuserà
d’incapacità o imprevidenza anziché cercare nella
leggerezza o nell’egoismo collettivo le cause di un pericolo
incombente sulla stessa sopravvivenza. E allora? Bisognerà porsi dinanzi ad uno specchio, guardarsi bene negli occhi e riandare al passato senza arie di sufficienza cercando negli insegnamenti della scuola e nei ricordi dei vecchi, di riscoprire l’acqua e la sua funzione essenziale per la nostra esistenza. Ricorderemo così che proprio dall’acqua ha avuto origine la vita e che costituisce circa il 70% del nostro corpo. Nessuno può farne a meno e tutti ne hanno diritto; uomini, animali e piante. Riscopriamo così l’acqua, il suo percorso e la sua funzione vitale attraverso la storia stessa della terra e dell’umanità servendosi anche d’iniziative in atto come quella nella nostra Provincia. Sarà così possibile far conoscere, grazie al coinvolgimento del Circuito dei Musei Provinciali, i comportamenti delle generazioni passate nei confronti dell’acqua, i loro espedienti per riuscire a procurarsela e gestirla malgrado i mezzi rudimentali di cui disponevano. Forse il quadro conoscitivo che ne potrà scaturire apparirà traumatizzante se rapportato alla realtà attuale, ma contribuirà a far prendere coscienza della necessità di una responsabile politica per prevenire la più grave calamità che si preannuncia, entro un futuro relativamente breve, per l’intera umanità. |
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