MURLOCULTURA n. 1/2009 | ||
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Vedere e rappresentare
di Luciano Scali
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Si
tratta di un tema dal difficile svolgimento poiché implica diversi
fattori concorrenti a definirlo. Capita spesso, nell’incontrarsi tra
persone esperte di determinati luoghi, di trovarsi in disaccordo nel
descriverli. Qualcuno darà la priorità a determinati dettagli
architettonici, altri invece decanteranno il gradevole aspetto per la
cura che il proprietario vi dedica, altri ancora faranno riferimento
alle colture oppure alle bellezze naturali e così via. Se fosse
possibile visualizzare le descrizioni di ognuno per confrontarle
successivamente, ci accorgeremmo di stare osservando luoghi diversi con
ben poche caratteristiche in comune. Eppure ognuno dei personaggi
interrogati sarà convinto di aver data una descrizione fedele del luogo
non immaginando invece di averne solo fornita la versione personale.
Verrebbe allora la tentazione di affermare che il soggetto sia apparso
ad ogni osservatore sotto aspetti diversi mentre, in effetti, è stato
proprio l’osservatore a rilevare inconsciamente i dettagli a lui
più congeniali per poterlo descrivere con efficacia. Quando ero giovane
ho vissuto alcune esperienze illuminanti in merito partecipando più
volte a manifestazioni pittoriche del tipo “ex- tempora” ove di solito
gli artisti erano chiamati a cimentarsi su temi relativi all’ambiente
in cui l’iniziativa era stata presa. Ebbene: assistendo a fine giornata
alla esposizione delle opere allineate in bella mostra in attesa del
parere della giuria, l’enorme differenza fra gli elaborati risaltava
così evidente da far dubitare che la manifestazione fosse avvenuta nel
medesimo luogo. Da tenere presente che a quei tempi,
i partecipanti dovevano sottostare a determinate regole che prevedevano
tecniche comuni e quindi basi di valutazione uguali per tutti. I
giudizi non si limitavano soltanto alla qualità del disegno con il
quale il soggetto era stato rappresentato o al punto di vista dal quale
era stato osservato ma, soprattutto tenevano conto di “quel valore
aggiunto” la cui presenza latente si avvertiva e che faceva la
differenza. La competenza della giuria nel dare il proprio giudizio,
veniva misurata dalla sua capacità di saper afferrare nell’opera gli
effetti dell’emozione provata dall’artista nel trovarsi di fronte al
soggetto da rappresentare. Il concetto appena enunciato non si limita
soltanto al campo delle manifestazioni artistiche in genere ma trova la
sua applicazione a tutto quanto ci circonda ivi compresi i normali
avvenimenti quotidiani che potranno essere trasmessi o raccontati a
seconda dell’effetto che saranno stati capaci di provocare. Ne consegue
che un avvenimento enfatizzato oltre misura, potrà assumere agli occhi
di chi lo recepisce, un aspetto difforme dalla realtà poiché caricato
del valore emotivo di chi l’ha trasmesso. Quali conclusioni trarre da
queste brevi considerazioni se non riflettere profondamente sull’essere
e apparire, vedere e rappresentare o descrivere, senza soffermarsi,
come spesso avviene all’aspetto esteriore delle cose anziché cercarne
l’essenza nascosta. Durante i viaggi che s’intraprendono per visitare
paesi lontani e diversi, vengono scattate centinaia di foto dei luoghi
attraversati, ma nel riguardarle saranno ben poche quelle di cui sarà
possibile dire con esattezza a quale posto si riferiscano. In effetti
per vedere ciò che in seguito si desideri rappresentare, non basta
fissarne i contorni come di solito accade, ma piuttosto ricercare
l’emozione che l’ha reso interessante tale da fissarlo poi nella
memoria. Per concludere occorrerà prestare maggiore attenzione a quanto
si desideri poi rappresentare, cercando di scoprire nel contempo le
cause che sono riuscite a captare il nostro interesse. Niente di più di
quanto accade al momento in cui s’incontra per le prima volta una
persona dai modi garbati e dall’aspetto raffinato. Se qualcuno ce ne
chiede notizia non potremo raccontare solo che è gentile, veste bene e
usa un gradevole dopo barba. Soltanto dopo averlo conosciuto, scoperte
le buone qualità ed individuati i difetti sarà possibile farne un
ritratto attendibile che lo rappresenti. Né più, né meno come un quadro! O no? |
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