MURLOCULTURA n. 1/2009 | ||
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Eremo di Montespecchio La "potatura" delle piante attorno all'eremo ha permesso di localizzare la posizione del campanile di Luciano Scali |
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L'imprevisto può giocare spesso un ruolo importante in ogni campo per acquisire conoscenza. Posso affermare, per esperienza personale, di dovere al caso la risposta a domande che mi ponevo da tempo, non accorgendomi che quanto andavo cercando lo avevo sempre avuto sotto agli occhi. Nel secondo quaderno culturale presentato dalla nostra Associazione un anno fa, proprio in chiusura del lavoro fatto, azzardavo una ipotesi di ricostruzione del complesso eremitale posizionando la veletta campanaria sopra la volta scomparsa della sacrestia. Che proprio all’interno del vano ancora interrato finissero i capi delle corde per suonare le campane era facile intuirlo, mentre invece lo era meno stabilire dove si trovasse la veletta, probabilmente scomparsa col collasso della volta della sacrestia. Infatti nel disegno la riportavo sopra la volta e supponevo la posizione delle corde nei pressi dell’angolo che il muro di fondo della sacrestia formava incontrandosi col prolungamento della parete N.O. della chiesa. A mia giustificazione debbo dire di aver guardato “anche per aria” nella speranza di captare qualche segno illuminante per formulare una ipotesi più esatta, ma senza fortuna. Avrei forse dovuto anche guardarmi attorno, alle chiese coeve come quella di San Pietro in Villore a San Giovanni d’Asso oppure a quella non troppo lontana di Lucignano d’Asso per orientare la mia attenzione verso soluzioni che contemplassero la posizione della veletta campanaria sulle pareti laterali della chiesa stessa (figg. 1 e 2). Fig. 1 - La chiesa di San Pietro in Villore a San Giovanni d'Asso. Fig. 2 - La chiesa di LucignIl basamnento della veletta della campanaano d'Asso. L’occasione mi
si è presentata all’improvviso quando, recatomi ancora una volta sul
posto, mi sono accorto che nel sistemare la zona di accesso e attorno
alla chiesa, si era proceduto alla potatura dei rami del leccio ubicato
nei pressi sella cantonata nord. Fig. 3 - Il basamnento della veletta della campana. In questo luogo l’officiante, proveniente dall’interno del convento, doveva effettuare una breve sosta per la vestizione, per recitare alcune preghiere in preparazione della celebrazione della messa ed anche, dopo avere ultimato ogni preliminare, consentire ad uno dei chierici al seguito, di suonare il “cenno”, ovvero la campana più piccola dal suono squillante, quale ultimo avviso per i ritardatari affinché affrettassero il passo per giungere in tempo ad assistere all’inizio della cerimonia religiosa (fig. 4). Fig. 4 - La ricostruzione della sacrestia e della posizione della veletta del campanile Pochi metri
separavano la sacrestia dall’altar maggiore consentendo di poter
arrivare agevolmente a suonare le campane in occasione di ricorrenze
speciali allorché il farne uso durante la messa, era previsto dalla
particolare liturgia dell’evento. La forma della veletta campanaria non
doveva discostarsi troppo da quelle illustrate nelle foto e, da quanto
risulta dall’osservazione dei resti del basamento, doveva presentare un
solo fornice a forma allungata capace di alloggiare almeno due campane
su ranghi sovrapposti. La “campana grossa” doveva stare in basso per
evidenti ragioni di statica, ed il “cenno”, appena al di sotto
dell’architrave di chiusura. Osservando con attenzione ciò che resta del
basamento, si possono notare due pietre di serpentinite nera poste
immediatamente sopra alla lesena di gronda, distanti tra loro
dell’equivalente di quattro teste di mattone terzino, ovverosia un
braccio senese e all’incirca sessanta centimetri (fig.3). Fig. 5 - La campana "grossa" di Montespecchio, oggi nel campanile della chiesa di S. Cecilia a Crevole. La foto (fig.
5)
riporta la “campana grossa” che per diversi secoli è stata alloggiata
nella veletta dell’eremo di Montespecchio e che oggi si trova su quella
della chiesa di Santa Cecilia a Crevole. In una foto dei primi anni del
novecento, sono ancora visibili i “bracci di tiro” delle campane sulla
veletta di Crevole dai quali si può vedere come la campana fosse
sinistra. Con tutta probabilità il ceppo di supporto sarà stato
cambiato più volte sia per vetustà, oppure seguendo il pellegrinare
della campana o il mutare della forma delle varie velette, come
attestato anche dal disegno effettuato nell’800 dal Romagnoli. ................................ Nota. La foto
della chiesa di S. Pietro in Villore, ricavata da internet, proviene da
www.cretesenesi.com |
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