MURLOCULTURA n. 1/2009

Gestire le acque nei tempi passati

La fonte di Tinoni


di Luciano Scali

Associazione Culturale di Murlo
Torna all'indice


La fonte di Tinoni - Abbeveratoio e lavatoioTra gli argomenti trattati ultimamente presso le nostre scuole, ce n’è stato uno che, a mio avviso, ha rivestito carattere di grande importanza poiché ha cercato di focalizzare l’interesse delle scolaresche verso l’elemento che assieme a pochi altri, influisce sulla sopravvivenza di tutte le creature viventi: l’acqua. Come ebbi modo di accennare su queste pagine qualche tempo fa, il problema dell’acqua non appare agli occhi della gente nella sua vera drammaticità poiché ognuno se la ritrova a portata di mano, in più punti della casa e disponibile ad ogni richiesta. La sua importanza si ripropone ogni qualvolta, venga improvvisamente a mancare gettando tutti nel panico poiché nessuno è più abituato ad andarsela a cercare. Nel passato la carenza d’acqua ed il modo per procurarsene, faceva parte delle normali preoccupazioni quotidiane alle quali dover fare fronte. La costante ricerca del prezioso liquido, la necessità di razionalizzarne l’utilizzo e la sua possibile conservazione, erano costanti che spingevano ogni individuo ad escogitare mezzi sempre più raffinati per assicurarsene la fruizione ed il controllo. Se durante i nostri spostamenti a piedi riusciamo a prestare attenzione a quanto ci circonda, rileviamo ancora la presenza di singolari strutture arcaiche in progressivo degrado delle quali oggi ci sfugge la vera utilità e l’uso. Col mutare della qualità e delle condizioni di vita, certi complessi un tempo indispensabili, hanno perduta la loro funzione e, nel migliore dei casi, vengono adibiti ad altri usi o lasciati degradarsi fino a scomparire. Una di queste strutture era la fonte che, sotto il diretto controllo della Comunità, veniva edificata ed adibita a pubblico uso in prossimità di acque sorgive. Di solito esplicava più funzioni essenziali: fornire acqua da bere e per uso domestico oltre a servire da abbeveratoio e da lavatoio. La struttura era predisposta per il progressivo uso delle acque nell’ordine indicato, a sua volta vincolato a semplici regole comportamentali che prevedevano severe sanzioni per gli eventuali trasgressori. Nei pressi del villaggio di Tinoni esiste ancora la fonte originale della cui conservazione dobbiamo certamente ringraziare gli abitanti del Poggetto e di coloro che si servono delle sue acque per coltivare alcuni piccoli orti adiacenti. In tempi più remoti venne forse utilizzata, per la propria attività, dall’antica fornace “da vasa” situata al limite del piccolo villaggio di Tinoni.


La Fonte di Tinoni - L'ingresso della sorgente

Ma ecco cosa riporta a tale proposito il “CAMPIONE delle FABBRICHE COMUNITATIVE” depositato nell'Archivio della Cancelleria di Montalcino il dì 23 Dicembre 1844 e di cui una copia si trova conservata presso l’Archivio storico di Murlo:

 

-Fonte Pubblica di Tinoni-

 

-Descrizione- La Fonte pubblica di Tinoni è presso questo Villaggio. Vi si giunge per una strada che vien descritta fra le Vicinali. La sua sorgente è di filtrazione. Vi è una conserva, un lavatojo ed un abbeveratojo. Tutto il terreno sodivo presso la predetta Fonte appartiene alla Comunità. La Comunità non ha sino da vario tempo dato in accollo il mantenimento dei muri della Fonte, Lavatojo.

-Luogo- A poca distanza dal Villaggio di Tinoni.­

-Confini- Confina la Fonte e la sua Piazzetta con terre lavorative di privata proprietà. Vedi il nuovo catasto.-

-Adiacenze- Terreno sodivo circoscritto da macchie e capisaldi antichi fra i particolari e la Comunità.-

 La Fonte di Tinoni - Vasca di raccolta

 


Torna su