MURLOCULTURA n. 1/2011

L’amara realtà nello scoprirsi paladini di cause perse, ovvero:

Considerazioni su stati di fatto irreversibili

di Luciano Scali


Associazione Culturale di Murlo
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Qualcuno avrà inteso parlare di quel tale che, a furia di ripetersi con l’evocare pericoli occulti o prossimi a manifestarsi, finì per non essere più creduto. Il tempo, che è una entità seria, continua la sua corsa senza curarsi dei punti di vista dei comuni mortali cosicché le situazioni a rischio nel nostro territorio, di cui si parla da anni, si trasformano rapidamente in cumuli di macerie. Nei tempi in cui la rovina della Casa dei Gladiatori a Pompei può essere facilmente dimenticata malgrado lo sdegno iniziale, la notizia del crollo pressoché totale del cosiddetto Podere della Miniera, nel piccolo villaggio delle Miniere di Murlo, fa quasi sorridere per la sua scarsa rilevanza. Eppure con esso, assieme ad altre realtà scomparse o snaturate, si viene a perdere un ulteriore frammento di memoria relativa a eventi che consentirono alla comunità di Murlo di affrancarsi dal retaggio medievale nel quale si dibatteva un secolo e mezzo fa, ed entrare a pieno titolo nell'era in cui viviamo. Migliore sorte non è toccata al Viale della Rimembranza a Vescovado e alla sua chiesa senza che la gente si facesse troppe domande su quanto avveniva ma rallegrandosi di usare in altro modo quelle aree dedicate alla memoria di tanti compaesani caduti. Qualcosa del genere accade anche oggi dimostrando che certi aspetti della storia possono ripetersi all’infinito. L’affermare di non conoscere i valori simbolici e i contenuti di certe situazioni destinate a scomparire, o volutamente ignorarli per convenienza, è un comodo alibi per sentirsi a posto con la coscienza e nel contempo approfittare dello stato di vetustà di certe strutture per sfruttare l’occasione di riqualificare le aree in cui si trovano visto il loro stato di abbandono. A nulla serve avere la certezza di trovarsi di fronte a autentici reperti di storia locale ancora leggibile sulle strutture pericolanti, come a nulla serve l’apparente rammarico di averle lasciate cadere in rovina senza muovere un dito per impedirlo. Che dire allora di quanto sta avvenendo da qualche anno a questa parte coi tagli dei boschi nel nostro territorio? Non sono un esperto di quest’arte e nemmeno mi passa per la mente di sindacare la necessità di operare tagli periodici e di rilasciare permessi per eseguirli, ma che nessuno voglia rendersi conto che i sistemi e gli strumenti usati dai tagliatori stiano cancellando ogni traccia dell’antica viabilità, è veramente inammissibile. Viene da domandarsi se sia valsa la pena che le Pubbliche Amministrazioni abbiano speso tempo e risorse per informatizzare le antiche situazioni viarie del territorio portando a rendere fruibile il Catasto Leopoldino, eccezionale patrimonio archivistico di inizio Ottocento, se poi quanto resta di ancora visibile sul posto, non viene in alcun modo tutelato. Per anni la nostra Associazione Culturale ha portato avanti con successo e partecipazione un progetto denominato “Viaggi intorno Casa” attraverso il quale far conoscere a quanti lo desiderassero i percorsi della memoria, la loro storia e le loro qualità dal punto di vista naturalistico e culturale. Ormai gran parte di quei tracciati sono divenuti impercorribili a causa delle ramaglie abbandonate senza criterio sulle antiche strade e nei fossi e dopo che la frequentazione di mezzi pesanti, usati per smacchiare il legname, ne ha snaturato e sconvolto l’assetto. Che fare allora? E’ impensabile sperare in una inversione di tendenza laddove la logica del vigente sistema pone il profitto al primo posto nell’elenco delle priorità e quei valori che invece dovrebbero occuparlo per diritto, ne sono relegati in fondo o dimenticati. Quale conclusione trarre al termine di queste amare considerazioni? Francamente non lo so ma ho l’impressione che si tratti di un serio segnale di resa, della presa coscienza “di smettere una buona volta di abbaiare alla luna” e di utilizzare il residuo tempo rimasto per affrontare solo argomenti capaci di gratificarlo davvero.


Antiche strade - disegno di Luciano Scali

 


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