MURLOCULTURA n. 1/2012 | ||
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Quella tettoia nel parcheggio di Murlo... di Luciano Scali |
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Gli
eventi straordinari che caratterizzano la vita di una comunità
spesso cadono nell’oblio anche se qualche testimonianza resta a
ricordarli. L’attenzione di chi arriva a Murlo è disturbata da una
tettoia fatiscente a protezione di un qualcosa che ormai è difficile
identificare. Se non vi fossero alcune
didascalie ad illustrare cosa rappresenti, potrebbe essere scambiato
per un mal ridotto deposito di rottami.
Eppure a quei resti in via di dissolvimento sono legati
avvenimenti importanti che contribuirono, vent’anni fa, a far
conoscere e pubblicizzare l’origine etrusca di Murlo, in Italia e
nel mondo. Due volumi, Antiche officine del bronzo e i Grandi
bronzi antichi, fanno oggi bella mostra di sé nelle bacheche del
locale Museo Archeologico. Essi pubblicano gli atti dei seminari
svoltisi nel 1991, 1993 e 1995, durante i quali vennero eseguiti
interessanti esperimenti pratici di
archeometria sotto la guida di Edilberto Formigli, coadiuvato
da studiosi provenienti da prestigiose Università e Musei italiani e
stranieri. L’erba cresce copiosa all’interno della zona coperta
ed il tetto, ormai vicino al collasso, lascia che la pioggia dilavi i
manufatti che avrebbe dovuto proteggere. Il fabbro Alberto Cresti all'opera durante un seminario di archeometallurgia a Murlo.
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