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Quante
volte ci è capitato di fare delle discussioni in cucina per decidere
quale sia il momento migliore per salare la pasta: subito o è meglio
aspettare quando l’ebollizione è iniziata? Se guardiamo in
internet, è tutto un proliferare di pagine di utenti che si fanno la
stessa domanda. Ultimamente va molto di moda porre i propri quesiti
su Yahoo Answers e, se andiamo a vedere, ne troviamo in quantità [1]
[2]; ci sono quelli che lanciano dei sondaggi tra la gente [3] e
quelli che dicono delle discrete sciocchezze [4],
perfettamente in tema con l'acqua da salare, cioè sciocca,
come diciamo in Toscana [5]. Ma
sia nei dibattiti in internet, sia nella propria cucina, in famiglia
o con amici, arriva immancabilmente il “sapientino” che sbaraglia
tutti, vince la concorrenza delle opinioni e, col favore del
pubblico, spiega che il sale va messo alla fine perché così l’acqua
bolle prima e così si risparmia anche del gas. Fine delle
discussioni, ogni replica è spenta tra i fischi. Ebbene, questa
giustificazione dall'apparenza scientifica che ormai si è diffusa
come luogo comune o come un meme [6], per dirla al modo di un
grande evoluzionista moderno, Richard Dawkins, è falsa o,
come disse Fantozzi alla fine della proiezione della Corazzata
Potëmkin, è una. beh, si è capito. Prima
di spiegare il perché, voglio fare una premessa sul meme,
cioè quella entità di informazione relativa alla cultura umana che
è replicabile da una mente o un supporto simbolico di memoria. Il
concetto di questa entità nasce all'interno del libro "Il gene
egoista" di Richard Dawkins. Alcuni esempi di memi sono le
melodie orecchiabili, le mode, le barzellette, le quali si modificano
leggermente passando da un soggetto ad un altro, replicando nella
cultura quello che il corredo genetico svolge in ambito biologico. Alcune
false nozioni (anch’esse sono dei memi) hanno una “presa”
talmente forte da propagarsi di persona in persona fino a divenire
parte di una cultura locale di cui nessuno si domanda più l’origine,
trasformandosi così in verità acquisite. Nella pagina internet
“List of common misconceptions” [7] sono elencate numerose
convinzioni erronee estremamente diffuse tra le quali spicca una
tutta italiana: la famosa frase “quando c’era lui i treni
arrivavano in orario”. Questo tormentone, che sentiamo ripetere
ogni tanto da qualcuno, è falso, come ci spiega Brian Cathcart
sull’Independent [8]; è solo un mito derivante dalla propaganda
fascista durante il Ventennio che ha potuto formarsi grazie alla
censura sistematica delle notizie riguardanti incidenti e disservizi
ferroviari, ma che poi è rimasto incredibilmente sulla bocca di
molti per i successivi decenni. Tornando
alla nostra acqua da salare, la spiegazione dell’attesa
dell’ebollizione dell’acqua prima di salarla per non rallentare
l’ebollizione, è un esempio di meme con un falso contenuto che si
è propagato come un virus e che moltissimi ripetono con sicumera
senza accorgersi che questa spiegazione contiene addirittura un
grossolano errore logico. Si
può salare la pasta in qualsiasi momento senza che il tempo di
attesa dell’ebollizione dell’acqua (salata) cambi di una virgola
e il motivo è molto semplice: è vero che quando si aggiunge il sale
(Cloruro di Sodio, NaCl) nell'acqua, creiamo una soluzione che, in
quanto tale, ha una temperatura di ebollizione (impercettibilmente)
maggiore dell'acqua "sciocca", ma è anche vero che poi la
pasta la cuociamo in acqua salata! Sembra
incredibile ma questa banale osservazione non viene mai fatta e
l’errore logico a cui accennavo è questo: il confrontare la
temperatura di ebollizione dell’acqua salata con quello dell’acqua
pura, in cui nessuno cuoce mai la pasta. Quindi, sia che si sali
quando l’acqua bolle, oppure da fredda, non potremo evitare di
dover fornire quelle calorie in più necessarie per coprire
l’innalzamento ebullioscopico (vedere il riquadro “Approfondimento
chimico 2”); come conseguenza, né il tempo né il consumo di gas
del fornello verranno mai risparmiati o persi, ma saranno sempre gli
stessi in entrambi i casi. Se
poi vogliamo essere più “accademici” e vestire il ruolo
dell’antipatico “sapientino”, possiamo anche notare come
l’aumento di temperatura di cui si parla (chiamiamolo dTeb),
e che vorrebbe esser portato come giustificazione al risparmio di
tempo, sia una grandezza infinitesimale che, come mostro nell'esempio
del riquadro "Approfondimento chimico 1", è solo una
frazione di grado (dTeb= 0.17°C). L'acqua
salata, quindi, bollirà non a 100°C (a 1atm) ma a 100.17°C. Il
piccolo valore di dTeb spiega anche perché
l'acqua non smette di bollire quando aggiungiamo il sale, oppure si
interrompe solo per un brevissimo momento, quello che, nell'esempio
in "Approfondimento chimico 2", ho stimato essere inferiore
al secondo, tempo necessario per fornire le 510 calorie utili per
alzare la temperatura di 0.17°C. Se, per ipotesi, dTeb
fosse stato 10°C, l'aggiunta di sale al momento dell'ebollizione
l'avrebbe interrotta e non sarebbe ripresa fino al raggiungimento dei
110°C. In tal caso, si sarebbe dovuto attendere comunque questo
tempo ulteriore prima di buttare la pasta, esattamente come se si
fosse salato subito, senza mutare assolutamente il tempo totale di
attesa. Tutti
questi ragionamenti e i calcoli nei riquadri degli Approfondimenti
chimici 1 e 2 servono solo ad una semplice ma importante e
definitiva conclusione: salate quando preferite, il tempo di
attesa non cambia. Chi
fosse davvero interessato a ridurlo, si ricordi invece di usare il
coperchio. Prove pratiche mostrano che le differenze, tra il
farne uso o meno, possono essere di molti minuti o, in percentuale,
del 20%, quindi assolutamente non trascurabili [9]. Oppure (ma sto
scherzando) potete salire di quota, poiché la temperatura di
ebollizione cala di circa 1 grado Celsius ogni 300 metri. Nel nostro
comune, al "Rospatoio”, l’acqua bolle a circa 98.5°C
(vedere riquadro Curiosità). La
diffusione di questo che vorrei chiamare il “meme del
sale nell’acqua” è però ben lontana dall’essere bloccato
o corretto se osserviamo, ad esempio, sondaggi come questo [3]:
“Quando salate l’acqua della pasta?" dove, su ben
1300 votanti, il 73% risponde "Quando bolle l’acqua”,
il 21% “Prima che bolla, appena accendo il fuoco” e solo
il 3% dà la risposta più corretta “E’ uguale, quando mi
ricordo”. E’
questo uno dei molti casi in cui, affidandosi alla maggioranza, si
cade in inganno, come ammoniva quasi duemila anni fa il filosofo
Celso: “Nell’accogliere le dottrine bisogna seguire la ragione
ed una guida razionale, perché chi accoglie il pensiero altrui senza
questa precauzione è sicuramente passibile di inganno”. Ma
la motivazione del tempo non è la sola leggenda metropolitana che
circola su questo argomento. Alcuni sostengono anche che è meglio
non salare a freddo perché così il sale causa incrostazioni o aloni
nelle pentole [10], quando altri usano proprio il sale per ripulirle
[11]; in questo caso non avrà ragione l’idraulico che fa notare
che l’alone che rimane è dovuto al calcare dell’acqua [12]? Un
cuoco mi spiega che questa usanza deriva dal passato, quando le
pentole non erano fatte con il buon acciaio odierno. E non manca chi
si rifà alla cucina dietetica sostenendo che, se si sala addirittura
dopo aver messo la pasta, possiamo usare meno sale ottenendo lo
stesso effetto. Ma non sarà il contrario visto che il sale deve
disciogliersi in acqua e poi entrare a contatto con la pasta per
salarla? Quindi, se gli lasciamo più tempo, magari… Infine,
tutte queste elucubrazioni hanno poi riscontri nella vita quotidiana
viste le quantità e i tempi in gioco? Sembra invece che l’unico
fattore determinante in queste situazioni sia quello psicologico, per
cui prima di mangiare siamo tutti nervosetti e ognuno deve dire la
sua, poi, quando ci mettiamo a tavola davanti ad un bel piatto di
pastasciutta, dimentichiamo le precedenti diatribe e il quando e il
quanto era stata salata questa benedetta pasta. Consapevole
che non sarà possibile liberarsi di questi luoghi comuni, voglio
concludere sottolineando che l’unico aspetto veramente importante è
la praticità della scelta di chi opera in cucina in base ai vari
contesti e, a questo proposito, sono state interessanti alcune
osservazioni di amici e cuochi, che riporto. Per
esempio, nei ristoranti, dove cuociono la pasta nei cestelli con la
stessa acqua, non hanno altra alternativa che tenere l’acqua sempre
salata. Al contrario, un grande chef mi confida che lui preferisce
salare poco prima di mettere la pasta per regolarne meglio la
quantità, in quanto, se non facesse così, tenendo l’acqua in
ebollizione nelle pentole per ore in attesa dei clienti, rischierebbe
di averla troppo salata per via dell’evaporazione. Chi gestisce una
cucina da sola, come mia nonna, preferisce salare subito perché così
non rischia di dimenticarsene quando arrivano ospiti o il resto della
famiglia, l’acqua sta già bollendo e bisogna buttar subito la
pasta. Quando invece siamo a una cena di gruppo, in casa di qualcuno,
mi fa notare un’amica che è meglio salare alla fine perché “chi
mette l’acqua non necessariamente butta la pasta e nella mia
esperienza di vita collettiva, ho visto che sono più le persone che
salano dopo di quelle che salano subito, quindi si rischia di salare
due volte… e imprecare alla fine. Se invece uno mangia tutti i
giorni da solo come un disperato, apre una busta di 4 salti in
padella e va a letto. E col sale ci fa i rituali antisfiga.” Comunque
sia, ogni metodo è corretto e ininfluente per i tempi di
ebollizione. L’importante è cuocere la pasta al dente. E quando vi
ritroverete a cena il solito furbacchione che vi bloccherà mentre
avete il sale già in mano ripetendovi il ritornello di aspettare che
l’acqua bolla, altrimenti ci impiega più tempo, ricordategli che
“è un’ora che ti s’aspetta, se arrivavi prima s’era già
mangiato”.
Curiosità
Il
punto di ebollizione dell’acqua, Teb, diminuisce di circa 1
grado ogni 300 metri di altezza sul livello del mare (pressione 1
atm), dove Teb(0m) è 100°C. Da
noi, a Murlo (SI), l’acqua bolle a Teb(300m) ~ 99°C e
se vogliamo farla bollire a temperatura inferiore, possiamo salire
fino al valico del Rospatoio, a 462 m s.l.m. (sì lo so, il cartello
sul luogo riporta erroneamente 512 m, pazienza) dove avremo
Teb(Rospatoio) ~ 98.5°C. La
formula approssimata per il calcolo di Teb con l’altezza è
Teb
= 373/(1+8.8·10-6 · altezza) - 273
dove
il risultato è espresso in gradi e l’altezza in metri.
Approfondimento
chimico 1: Quanto aumenta la temperatura di ebollizione dell’acqua
quando si aggiunge il sale?
L’aggiunta
di sale (soluto) nell’acqua (solvente) provoca l’innalzamento
ebullioscopico, cioè l'aumento della temperatura di ebollizione
della soluzione (solvente + soluto). Proviamo a valutare questa
differenza di temperatura tra i punti di ebollizione dell'acqua con e
senza sale, che chiameremo dTeb. Dalla
Chimica sappiamo che questo dato può essere ricavato dalla seguente
formula [13] [14]:
dTeb
= keb · c
dove: keb
= costante ebullioscopica che, per l'acqua, è 0.512 (°C·kg)/mol c
= concentrazione in molalità [mol/kg]
Poiché
la massa molare del NaCl è 58.5g, usando la quantità tipica per
salare l’acqua per la pasta, cioè 10g di sale per litro di acqua
(1l≈1kg), abbiamo:10/58.5
= 0.17moli di NaCl.
Poiché
il sale si dissocia completamente in ioni Na+ e Cl-, la chimica ci
dice che da una mole di NaCl otteniamo una mole di Na+ e una mole di
Cl- e questo comporta semplicemente il raddoppio del risultato
precedente, quindi: moli
di soluto = 0.17 · 2 = 0.34 moli Poiché
questa è la quantità di moli di soluto per 1kg di acqua, otteniamo
il nostro coefficiente
c
= 0.34 mol/1kg
Ricaviamo
finalmente il fatidico innalzamento ebullioscopico della nostra acqua
salata che sarà pari a:
dTeb
= 0.512 · 0.34 =
0.17°C
Ecco
quindi che l’acqua salata per la pasta, invece di bollire a Teb
= 100°C (a 1atm), bollirà a
Teb
+ dTeb
= 100.17°C !
Riusciremo
mai a notare la differenza? E comunque, ricordiamolo, la pasta la
lessiamo sempre in acqua salata, quindi, che si aggiunga il sale
prima o dopo, sempre alla temperatura Teb + dTeb dovremo
portarla.
Approfondimento
chimico 2: Quanto tempo in più occorre all’acqua salata per
bollire rispetto a quella senza sale?
Premetto
che questa valutazione è fatta solo per l’estrema curiosità di
sviscerare l’argomento oggetto dell’articolo; i fattori che
influiscono su questo calcolo sono molti e difficilmente valutabili.
Qui mi limiterò a delle ovvie semplificazioni che consentiranno
comunque ai più curiosi di avere un’idea delle grandezze in gioco.Partendo
dal risultato dell’ “Approfondimento Chimico 1”,
cerchiamo di valutare quanto tempo occorre per aumentare di 0.17°C
la temperatura dell'acqua.Supponendo
di avere una pentola con 3 litri di acqua, sappiamo che per innalzare
di 1°C un grammo di acqua è necessaria 1 caloria. Nel nostro caso
necessitiamo quindi di
0.17°C
· 3000g · 1cal/(g·°C) = 510 calorie
Ipotizzando
di scaldare la nostra pentola di acqua in un fornello alimentato a
metano (CH4) con una portata di 0.3 metri cubi all'ora
(0.3m3/h) o, in chilogrammi, 0.213 kg/h (la densità del
metano è 0.71 kg/m3 quindi 0.3m3 · 0.71 kg/m3
= 0.213 kg) e sapendo che il metano fornisce circa 10 milioni di
calorie a kg [16], possiamo riuscire ad avere un'idea di quante
calorie al minuto otteniamo dal nostro fornello:
0.213
kg/h · 10000 kcal/kg = 2130 kcal/h
equivalenti
a 35500 cal/min oppure 592 cal/secondo. Ecco
quindi che quei 0.17°C in più li raggiungiamo in soli:
510cal
/ 592(cal/s) = 0.86 secondi
meno
di un secondo!! Oramai
che ci siamo, facciamo anche una verifica del tempo necessario per
portare a ebollizione l’acqua, partendo da una temperatura iniziale
di 20°C. Per
far compiere il salto di circa 80°C ai nostri 3 litri di acqua
necessitiamo ora di
80°C
· 3000g · 1cal/(g·°C) = 240000 calorie
che
possiamo fornire in
240000cal
/ 35500 (cal/min) ~ 7 minuti
E’
bene sottolineare che questi calcoli sono fatti ipotizzando un totale
trasferimento delle calorie ottenute dalla combustione del gas
all’acqua; nella realtà abbiamo una pentola da scaldare e una non
trascurabile dissipazione del calore con conseguente aumento del
tempo di attesa. A chi vuole “farsi del male” aggiungendo altre
variabili allo studio, consiglio il bel testo di Fisica Tecnica
“Principi di trasmissione del calore” di F. Kreith [15].
Fonti
citate o consultate
http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20101119035506AAXXse1
http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20070129073808AAdahx6
Sondaggio
Quando salate l’acqua della pasta?,
http://polldaddy.com/poll/1288750/?view=results
http://www.daniele-pasticcere.it/2009/01/quando-salare-lacqua-della-pasta/#.T0IPo4fnE0s
Sciòcco,
scarso di sale, Accademia della Crusca,
www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=7787&ctg_id=93
Richard
Dawkins, Il gene egoista, Ed. Mondadori, 1994.
List
of common misconceptions,
http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_common_misconceptions
Brian
Cathcart, Making Italy work: Did Mussolini really get the trains
running on time? http://www.independent.co.uk/opinion/rear-window-making-italy-work-did-mussolini-really-get-the-trains-running-on-time-1367688.html Bollire
l’acqua, di Dario Bressanini,
http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/09/09/bollire-lacqua
http://digilander.libero.it/acqua67/consigli%20cucina.htm
http://guide.pianetadonna.it/consigli-di-casa/casalinga-perfetta/come-sgrassare-una-pentola-sporca.html
http://www.manualeidraulico.it/acqua_idraulico_idraulica.shtm
Paolo
Silvestroni, Fondamenti di chimica, 10a ed., CEA, 1996.
P.
Michelin Lausarot, G.A. Vaglio, Fondamenti di stechiometria,
Piccin,1988.
F.
Kreith, Principi di trasmissione del calore, Liguori Editore,
1988.
Metano,
http://it.wikipedia.org/wiki/Metano
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