MURLOCULTURA n. 1/2012 | ||
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La cappella dell'Assunta alla Befa di Massimo Vivi |
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Don
Giuseppe Merlotti nelle Memorie storiche delle Parrocchie
suburbane della Diocesi di Siena, del villaggio della Befa così
riporta: “…sonovi diverse case coloniche dove esiste tuttora un Oratorio dedicato all’Assunzione di Maria Vergine, sto già uffiziato da una Compagnia Laicale i cui aggregati erano detti i Celesti, forse dalla divisa che indossavano nelle loro religiose tornate (…). In detto Oratorio vedevasi un solo altare aderente alla parete lavorato a plastica, contenente una tavola divisa in tre spartiti con Maria Vergine assunta in cielo (…). Essa tavola fu parimente trasferita a Montepertuso e collocata sulla parete sinistra della Chiesa (…). Nell’anno 1835 quest’Oratorio poco dopo la soppressione della Ven. Compagnia essendo del tutto rovinato per la vecchiezza (…) fu fatto restaurare e l’altare fu eretto nel mezzo per dare spazio al coro. Finalmente essendo il pavimento assai umido per essere un braccio sotto il livello del terreno circostante, nell’anno 1871 ne fu fatto rialzare il piano e l’Oratorio fu ridotto a più elegante forma…” L’edificio religioso ha quindi rappresentato una presenza importante per il territorio ed i vari interventi di mantenimento, di restauro e di ampliamento che si sono succeduti nel tempo, ed in particolare quelli documentati del 1835 e del 1871, ne sono una concreta dimostrazione. Al parroco Don Luigi Bondi è attribuito il merito degli interventi effettuati “…colle oblazioni del suo popolo di Montepertuso…” nel 1871 e che, tutt'oggi, denotano “…la miglior forma…” della Cappella. Le ultime opere che hanno scongiurato il collasso strutturale delle coperture dopo anni di indifferenza ed incuria, sono state effettuate negli ultimi anni del 1990. Il Comune di Murlo ha finanziato un “progetto di recupero” elaborato dall’Associazione Culturale di Murlo per restituire l’edificio alla collettività. Il progetto era finalizzato sia al restauro conservativo strutturale che al recupero funzionale; oggi dobbiamo dare atto che questo ultimo obiettivo, benché auspicato dall’Associazione, non è stato assolutamente raggiunto. Non ci rimane, al momento, che rievocare con piacere quanto testimoniato dai cronisti dei secoli scorsi che ci descrivono quanto siano state importanti e vive le attività legate al piccolo e sperduto oratorio della Befa che meritava, allora, rilevanti arredi ed opere d’arte.
Fonti consultate
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