In
origine si accedeva a Murlo dalla Porta di Tramontana, per "la
Via Corta", mentre l'attuale ingresso principale si apriva sopra
una sbalza sul cui bordo correva la mulattiera che circondava il Castello.
La situazione si protraeva da secoli costituendo un costante pericolo
per l'incolumità pubblica specie durante la cattiva stagione.
La soluzione del problema venne avviata con una perizia conoscitiva
il 9 dicembre 1891 intesa a quantificare l'entità dei lavori
e la spesa per eseguirli.
Dallo studio emerse la necessità di costruire un muro lungo circa
venti metri, largo alla base metri uno e quaranta e a filo strada: centimetri
sessanta. La sua altezza media sarebbe stata di cinque metri circa,
con una scarpa esterna di un sesto dell'altezza. Il tutto per cento
metri cubi circa di muratura. A questa si aggiungeva il parapetto con
relativa cimase, e quattro "scansa ruote " per una spesa complessiva
di ottocentodieci lire.
Il 23 agosto 1892 venne deliberata l'esecuzione dei lavori e aggiornata
la spesa a 859 lire totali. Venne anche fissata al 15 settembre la data
per l'asta di appalto:
"L'Asta sarà tenuta col sistema della candela vergine
e non si procederà all'aggiudicazione, se non vi faranno almeno
le offerte di due concorrenti
L'aggiudicazione sarà definitiva
dopo i Fatali, cioè il 21 settembre 1892".
Alla data convenuta si presentarono dinanzi ai funzionari del comune
tre concorrenti: Ettore Luchini, Severiano Bruni e Antonio Dini. Dopo
i riconoscimenti di rito lessero loro i termini d'asta sottolineando
che "le offerte a ribasso non potranno essere minori di una
lira per ogni cento lire" quindi dettero avvio all'assegnazione.
A questo punto e interessante riportare integralmente la parte saliente
del verbale redatto dall'allora Segretario Comunale Ettore Gagnoni.
"E' accesa la 1° candela e questa si estingue senza nessuna
offerta.
Accesa la 2° candela anche questa rimane estinta senza offerte.
Accesa la 3° candela e dopo dichiarazione che se si spenge senza
offerta l'incanto verrà dichiarato deserto. Durante che questa
candela arde il Sig. Antonio Dini offre una lira per cento di ribasso
sul prezzo che in perizia, il Sig. Bruni Severiano il 2 per cento.
Accesa la 4° candela il Sig. Luchini offre il ribasso del 3 e il
Bruni Severiano il 4 p.%.
Accesa la 5° candela il Sig. Dini Antonio offre il ribasso del 5
p.%.
Accesa la 6° candela il Sig. Ettore Luchini offre il ribasso del
12 per cento, il Dini Antonio il 13 p.%, Luchini Ettore il 14 p.% e
Dini Antonio il 16 per %.
Accesa la 7° candela il Sig. Ettore Luchini offre il 17 p. % di
ribasso e il Sig. Antonio Dini il 18 p. %.
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Accesa l'8° candela il Sig. Ettore Luchini offre il 19 p.% e il
Sig. Antonio Dini offre il ribasso del venti per cento della somma di
£. 859 portato in perizia.
Viene accesa la 9° candela e questa essendosi estinta senza che fosse
migliorata l'offerta che sopra, il Sig. ff. di Sindaco Angelo Angelini
dichiara aggiudicatario provvisorio dei lavori per la costruzione del
muro suindicato, il Sig. Antonio Dini come il migliore offerente inquantoché
col ribasso del 20 per cento si è obbligato di eseguire il lavoro
per la somma di Lire Seicentottantasette e C.mi 20."
Con l'incarico conferitogli, il Dini si obbligava ad osservarlo "obbligando
fin da ora la propria persona e beni e i beni dei suoi eredi".
Al momento dell'assegnazione provvisoria Antonio Dini dichiarò
di essere analfabeta. Ecco quanto testualmente riporta il verbale:
"A questo punto il Sig. Dini Antonio ha dichiarato di non sapere
né leggere né firmare. Questa dichiarazione è stata
fatta alla presenza anche dei Signori Angelo Bruni Possidente, di anni
32, nato a Murlo e qui residente e Francesco Ulivieri di anni cinquantasette,
fruttivendolo nato e residente anch'esso a Murlo, i quali oltre all'avere
assistito alla lettura del presente verbale hanno assistito anche ai segni
di croce apposti da Antonio Dini di proprio pugno qui appresso, nel quaderno
d'oneri e nella perizia."
L'aggiudicazione definitiva dell'appalto avvenne il giorno 20 settembre,
ossia trascorsi 5 giorni dalla gara. Durante tale periodo era consentito
a chiunque fosse interessato al lavoro, di fare un ulteriore miglioramento
non inferiore al ventesimo dell'importo della gara (vale a dire altre
34 lire) per poterselo aggiudicare. I cinque giorni di cui sopra, erano
chiamati Fatali per questa ragione, poiché, conoscendo l'importo
dell'assegnazione provvisoria, era possibile acquisire l'appalto fino
a pochi minuti prima della loro scadenza. Come si vede ogni cosa ha una
storia, ed anche il Murello di Murlo ha la propria. Chiunque vi
si affaccia per ammirare la veduta di Vignali e del panorama circostante
non può certo immaginarla e nemmeno pensare alle implicazioni che
ne decisero la costruzione. Nemmeno gli autori, preoccupati di eliminare
un grosso pericolo per l'incolumità pubblica, avranno immaginato
di realizzare un punto di osservazione privilegiato per godere di un panorama
che nemmeno i residenti si stancano mai di ammirare. Macchine parcheggiate
permettendolo, naturalmente!
Arch. Com. Murlo
"Boschi, Strade e Fabbriche - anni 1890-92"
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