MURLOCULTURA
n. 3/2005 |
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Da residenza del Vicario arcivescovile a campionario di serramenti
La metamorfosi della facciata di
una casa a Murlo di Camillo Zangrandi |
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La casa della Signora Lina a Murlo
C'era una volta una bella casa in piazza delle Carceri a Murlo, forse la più bella o, quanto meno la più discreta, con una bella facciata ed una storia dietro. Tutti l’ammiravano, tanti chiedevano qualcosa, in tutte le lingue; l’aspetto importante, il fascino che mostrava alle persone di passaggio spingevano ad informarsi, a chiedere notizie, chi era il proprietario, chi ci aveva abitato, che storia aveva; non sappiamo esattamente quale fosse la ragione di questo fascino che esercitava sull’osservatore interessato, forse la sua armoniosa semplicità, forse le vecchie originali porte, lì a fare bella mostra di se, che lasciavano trasparire una storia importante e a mostrare l’antica signorilità della casa.. Sappiamo solo che per un lungo periodo della sua vita questa casa è stata l’abitazione del Vicario del Vescovo di Murlo e che poi il suo aspetto è stato ridimensionato dal sisma del 1909 con il crollo del tetto. Un sisma meno cruento ma altrettanto devastante si è consumato in questo ultimo scorcio di tempo e ne ha sacrificato la sua identità. La casa è sempre lì, ma è stata completamente ristrutturata, dentro e fuori. Non vogliamo parlare dell’interno, che non conosciamo e che non ci riguarda; e che comunque può essere modificato come si crede se non vi sono da rispettare “beni artistici” notificati. All’esterno, la facciata, che era molto bella, è ora inguardabile, ha perso tutta la sua identità, ci sono più vuoti di pieni; dove vi erano le bellissime porte ci sono porte-finestre, le vecchie porte sono dietro ma non si vedono. Quello che colpisce immediatamente ora sono questi due grandi occhi di vetro e poi i “buchi” per i vari contatori: Enel, gas, acqua … un grande formaggio gruviera. Tutto è formalmente a posto, regole, permessi, visti, autorizzazioni, marche da bollo e del Comune e della Soprintendenza, certo anche della Soprintendenza perché il Castello di Murlo è un sito notificato. Però il risultato è squallido, per Murlo. Non riusciamo a capire per quale recondita ragione i contatori della luce devono essere esterni, in un borgo medievale come Murlo, poi. Ci è sempre stata data come risposta che è una esigenza organizzativa per rilevare i consumi, il che non corrisponde alla realtà in quanto in tutte le città questo non avviene. Naturalmente il problema non è solo l’ENEL; anche le aziende del gas e dell’acqua fanno la loro parte in quanto a buchi. E’ assolutamente incomprensibile come, ancora oggi, le Aziende che forniscono servizi di pubblica utilità abbiano la licenza di danneggiare e deturpare in modo permanente luoghi notificati e protetti come Murlo. Questo è un problema che abbiamo affrontato numerose volte negli anni passati con articoli sui giornali, ai quali ha fatto seguito un convegno che si è svolto proprio al Castello di Murlo, con la partecipazione di amministratori pubblici. |
La domanda che ci eravamo
posti e che dobbiamo, purtroppo, nuovamente porci è: perché un
intervento può essere ritenuto “lecito e non deturpante” se eseguito da
alcuni (aziende di pubblica utilità, come l’Enel) e “illecito e
degradante” se eseguito da altri (un privato cittadino)? Come può un
intervento definito inaccettabile e deturpante in alcuni casi,
divenire, non solo accettabile, ma a volte imposto in altri? Avevamo trovato per il
Castello di Murlo, e ci eravamo anche permessi di suggerire, soluzioni
pratiche,razionali e non particolarmente costose (restiamo sempre a
disposizione) , ma non è successo nulla, come al solito. La inerzia
delle Pubbliche Amministrazioni nel predisporre regole e norme, (a
tutti i livelli, da quelle comunali alle Sopraintendenze) la
trascuratezza delle commissioni che concedono i permessi, l’adagiarsi
dei progettisti sulle soluzioni più ovvie hanno fatto si che siamo
sempre allo stesso punto. E noi continuiamo a porci le stesse domande,
mentre l’attività edilizia procede di corsa in tutto il territorio,
sempre con gli stessi problemi di mancanza di indirizzi nelle
costruzioni. Quelli citati a proposito della casa nel Castello di Murlo
sono uno degli aspetti, poi sono sempre vive e irrisolte, a quanto si
può notare dalle case costruite di recente e quelle costruende, le
problematiche riguardanti il tipo di costruzioni, i materiali da usare,
i colori, l’orientamento delle case: a Vescovado sono ormai disposte in
tutte le direzioni, presentano gli stili e i colori più disparati,
dando all’insieme un aspetto di confusione e di disordine. |
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