MURLOCULTURA
n. 3/2008 |
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Proseguono le pubblicazioni dei Quaderni Culturali Le finestre della chiesa di Santa Maria di Rocamadour a Montespecchio di Giorgio Botarelli |
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Nel
pomeriggio di sabato 14 giugno, presso la Palazzina di Murlo, è
stato presentato dinanzi a una gremita platea il secondo Quaderno edito
a cura dell’Associazione Culturale di Murlo. Artefice dello
studio inerente alle caratteristiche costruttive delle finestre
presenti nell’antica chiesa diruta di Santa Maria di Rocamadour a
Montespecchio, Luciano Scali, presidente storico
dell’Associazione. Il lavoro trae origine dalla sua ormai quasi
trentennale frequentazione del suggestivo sito dove si ergono i resti
dell’eremo agostiniano sorto alla fine del XII secolo, noto oggi
come Conventaccio (il disegno in copertina, eseguito dal vero, risale
al 1981). Sarà stato l’ammaliante fascino emanato dalle
pietre in rovina evocatrici di remote vicende ad incantare Luciano (e
non solo lui): fatto sta che - lo si percepisce chiaramente fra le
righe - nel corso degli anni si è instaurato un forte legame tra
l’autore e quel monumento veramente singolare, inserito
com’è in un affascinante contesto ambientale e purtroppo a
rischio di definitiva scomparsa. Ma l’interesse di Luciano per il
luogo è cosa nota (vedi i ripetuti interventi
sull’argomento in Murlo Cultura) e possiamo ben dire che la
pubblicazione del quaderno vuol ravvivare l’attualità del
problema, mostrando chiaro un senso di mesta rassegnazione in vista di
un evento, quale il crollo totale della chiesa, che a quanto pare
sembra divenuto ineluttabile. E questo per l’assoluta mancanza,
ad oggi, di un seppur minimo segnale d’impegno da parte di
qualsiasi organo che possa ritenersi competente e/o interessato alla
promozione di concrete azioni di recupero o anche solo di
consolidamento di quanto rimane dell’edificio sacro. Ecco allora
che il quaderno di Luciano, con la sua minuziosa raccolta di dati e
l’accurata descrizione della struttura architettonica di ogni
singola finestra della chiesa, il tutto corredato da dettagliati ed
esaurienti disegni, si offre come utile strumento a cui ricorrere,
nella eventualità di un temuto e probabile crollo, per una
più agevole e fedele ricostruzione di quei manufatti esemplari.
Il contenuto del Quaderno, lungi dall’essere destinato ad un
pubblico di soli addetti ai lavori, come potrebbe apparire ad un primo
fugace impatto, svela invece attraverso un’attenta lettura il suo
garbato carattere divulgativo. Senza contare il fatto poi che Luciano,
e questa è una sua peculiarità, sa miscelare con sapienza
nei suoi scritti poetiche annotazioni a comunicazioni tecniche e
informazioni storiche: abilità non comune, come ha voluto
sottolineare Stefano Campana del Dipartimento di Archeologia
dell’Università di Siena, nella sua introduzione alla
presentazione del Quaderno. Un Quaderno per tutti, dunque, ma dedicato
in particolare a coloro che risiedendo nel territorio avvertono
più di altri l’esigenza di rivisitarne e salvaguardarne il
passato, anche sotto aspetti un po’ insoliti ma sempre di grande
interesse come quello presentato. Con le pagine di questo lavoro
Luciano ricostruisce e ribadisce il suo messaggio. Quel messaggio che
ogni trimestre, con imperturbabile tenacia ma senza alzare mai la voce,
lancia da più di quindici anni con il suo Murlo Cultura: un
pressante invito ad approfondire con dedizione e in ogni campo la
conoscenza del proprio territorio, come unica via da percorrere per
comprendere e affrontare adeguatamente il presente, tenendo conto che
una volta raggiunto questo obiettivo sarà poi meno tortuosa e
irta di insidie la strada verso una consapevole pianificazione di un
futuro che sia veramente desiderabile. Al prossimo quaderno.
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