MURLOCULTURA n. 3/2009 | ||
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Una nuova pubblicazione di grande interesse fa la sua comparsa in edicola in questi giorni Nicola Ulivieri suggerisce il modo per leggere, progettare e costruire meridiane di Luciano Scali |
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Il tempo e la sua misurazione hanno suscitato l’interesse dell’uomo dal momento in cui si è reso conto che il suo vivere quotidiano e la sua stessa esistenza vi erano indissolubilmente legati. Al momento della sua comparsa sulla terra bastavano la luce e il buio a scandire per l’uomo i suoi ritmi di vita in quanto il loro riferimento era facilmente comprensibile a tutti, ma con l’acquisizione di ulteriori informazioni e soprattutto con le accresciute esigenze derivate dall’evoluzione, il giorno e la notte non bastavano più. Ecco allora nascere il bisogno di essere più precisi, ed il ricorso al sole fu la via maestra seguita da astronomi e sapienti che sulla base di osservazioni prolungate e dirette formularono teorie capaci, dapprima a realizzare oggetti rudimentali fino ad arrivare ad una misurazione del tempo estremamente esatta. L’evoluzione industriale, il bisogno di spostarsi sempre più con frequenza e rapidità fecero in breve divenire obsoleti quegli strumenti, che pur essendo divenuti addirittura miniaturizzati restavano appannaggio di pochi, mentre quelli realizzati su pareti o su grossi monoliti non potevano essere trasportati. Solo nel 1884 vennero poste regole precise che dettero vita al tempo medio al quale tutto il mondo si uniformasse e fosse eguale per tutti coloro che si trovassero in porzioni di territorio compresi tra un meridiano e l’altro. Un tempo di comodo, è vero, che metteva però fine a tanti malintesi e relegando le meridiane in un limbo di folklore e di curiosità. A torto però poiché se in effetti uno spirito libero e ameno volesse conoscere l’esatto valore del suo tempo, ovverosia del luogo nel momento in cui vi si trova, dovrebbe gettare lo sguardo intorno alla ricerca di una meridiana, moderna o vecchia che fosse, per avere quanto il più sofisticato degli orologi elettronici non è capace di dare. La nostra Associazione incoraggiò i primi tentativi di Nicola per realizzare una meridiana a Murlo, sulla parete sud della Palazzina dove doveva esistere un tempo come lo gnomone dimostrava prima di essere incautamente spostato durante i lavori di restauro dell’immobile, invitandolo a costruire con mezzi artigianali un prototipo risultato poi perfettamente funzionante. Sulla scorta delle risposte ottenute, venne pubblicato con successo su Murlo Cultura (Gennaio- Febbraio-Marzo 1999) un articolo a firma Nicola Ulivieri ove se ne illustravano caratteristiche e finalità. Le speranze di poterla di nuovo ammirare seppur rimaneggiata nel suo luogo originale, sono tuttora sospese in attesa che l’idea possa finalmente concretizzarsi così come Nicola ha dimostrato di poter fare nella sua casa "detta del Treccone" sulla via di Casciano. Ad ogni buon conto, tra breve la nostra Associazione Culturale ha l’intenzione di presentare il libro di Nicola sia per riconoscimento della qualità del lavoro svolto da un nostro brillante giovane ed anche per rilanciare la possibilità di restituire al castello di Murlo la sua meridiana persasi chissà quando, forse proprio per aver smarrito anch’essa il suo tempo.
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