La
produzione di energia elettrica dal sole rappresenta un contributo
fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente e per lo sviluppo
sostenibile. E’ una fonte rinnovabile e pulita alternativa alla
produzione da fonti fossili (petrolio, carbone) altamente inquinanti
e non riproducibili.
Grazie
alle incentivazioni economiche anche in Toscana il fotovoltaico ha un
grande successo e, oltre ai pannelli per uso domestico
prevalentemente installati sulle coperture degli edifici per
autoconsumo, stanno nascendo delle vere e proprie “centrali” nel
territorio aperto che incideranno nel paesaggio sostituendosi alle
distese di grano nelle nostre colline o dei campi di mais nei
fondovalle, oppure li vedremo alternati alle coltivazioni di pregio
che, da sempre, caratterizzano la peculiarità del nostro territorio.
Produrre
energia dal fotovoltaico risulta oggi economicamente più vantaggioso
che mantenere in produzione le ordinarie produzioni agricole e quindi
si affittano o si cedono ampie superfici agrarie per installare
parchi fotovoltaici. Ma
il paesaggio, si sa, è una fondamentale risorsa da tutelare e
valorizzare; spesso le distese di pannelli non sono conciliabili con
la salvaguardia del patrimonio storico-culturale, delle tradizioni
agroalimentari locali, della biodiversità e del paesaggio rurale. In
proposito è intervenuta la Regione Toscana per fare chiarezza ed
imporre delle regole alla corsa al fotovoltaico sulla scia degli
incentivi economici.
Con
la legge 11/2011 la Regione emana disposizioni in materia di
installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili e definisce le aree non idonee alla installazione di
specifiche tipologie di impianti, in particolare gli impianti
fotovoltaici a terra, escludendo zone all’interno di coni visivi e
panoramici la cui immagine è storicizzata, nonché aree di
particolare pregio paesaggistico e culturale.
Fotovoltaico
si ma con una particolare attenzione al territorio ed evitare
“l’arrembaggio al fotovoltaico; impianti solari al posto di
carciofi e pomodori”. Cosi il quotidiano Il Tirreno di qualche
mese fa titolava un articolo molto interessante ed utile per capire
le dimensioni del problema. Dai dati pubblicati risulta che sono in
attesa di essere realizzati nelle sole province di Siena, Grosseto,
Livorno e Pisa impianti industriali pari a circa 700 ettari di
superficie. L'articolo pubblicato il 15.02.2011 cita alcuni progetti
che interesseranno il grossetano: uno a Roccastrada per 48 Mw e tre a
Manciano da 13, 29,9 e 65 Mw che, da soli, interesseranno aree rurali
per oltre 200 ettari. L'autore sostiene che il motivo del così forte
interesse non è altro che economico: “…In tanti decidono di
vendere o di affittare le loro terre a multinazionali o semplici Srl,
ricevendo dai 35 mila ai 45 mila euro all’ettaro in caso di
cessione , dai 3 mila ai 6 mila sempre all’anno (per ettaro
ndr), come canone per il semplice utilizzo. il gestore del
servizio elettrico assegna 320 euro ogni Megawattora prodotto, mentre
un impianto da 1 Mw costa circa tre milioni di euro e produce 1600
Megawattora all'anno di elettricità. Per riepilogare, significa
mezzo milione di euro di aiuti per vent'anni, a cui vanno aggiunti i
ricavi dell'energia venduta, con la possibilità finale di rientrare
nell'investimento in appena 5-6 anni. Decisamente una bella
concorrenza per carciofi e pomodori.".