MURLOCULTURA
n. 4/2008 |
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Riflessioni sul costante mutare delle cose
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Nella
mia esperienza di restauratore archeologico mi sono imbattuto spesso in
reperti che pur mantenendo la forma e tutti i dettagli di superficie,
si erano completamente trasformati nel corso del tempo nella loro
sostanza. La materia metallica della quale erano fatti in origine era
stata sostituita da un'altra del tutto diversa: una fibula una volta di
bronzo trasformata in una sostanza leggera e grigiastra, una moneta
divenuta minerale spugnoso e fragile. Si tratta di fenomeni nei quali
avviene una lentissima trasmigrazione a livello atomico o molecolare
delle sostanze originali che vengono sostituite da altri elementi, da
altre molecole. Il risultato dopo secoli di interramento è che
l'oggetto mantiene la sua vecchia forma le sue dimensioni originarie,
ma cambia completamente nelle sue qualità fisiche, nel suo colore, nel
suo peso Il fatto è che lo stato metallico degli elementi che
componevano questi oggetti in natura non era stabile. Gli antichi
avevano dovuto applicare dell’energia sotto forma di calore per
ricavare il metallo dai suoi minerali nei forni di riduzione. Col
passare del tempo lasciato a se stesso l'oggetto ha restituito questa
energia in fenomeni di ossidazione. Alcuni composti solubili sono
migrati nel terreno circostante, altri meno solubili sono rimasti in
loco. |
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