MURLOCULTURA
n. 4/2008 |
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Non è corretto pensare che il progresso sia unicamente dovuto all’uso dei mezzi che la moderna tecnica ha messo a disposizione dell’uomo. Un ruolo importante per ottenerlo potrà sempre giocarlo l’esperienza acquisita nel corso dei secoli, allorché si rivelerà efficace laddove la tecnica faccia difetto o sia di difficile impiego. Ascoltiamo quindi...
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Urtica dioica Dopo il “compostaggio” vi proponiamo un'altra validissima pratica per attuare una gestione dell’orto e del giardino “secondo natura”. Anche questa volta abbiamo preso lo spunto dall'ottimo libro di Mario Howard - L’Orto secondo natura - Editrice Desertina CH-7180 Disentis/Mustér, già citato nella precedente occasione. Ci riferiamo ad una concimazione naturale e ad una lotta naturale contro i pidocchi (afidi), entrambe attuate utilizzando l'ortica (Urtica dioica). Si, proprio la comune ortica, quella che spesso ci ha procurato qualche dispiacere... urticandoci le gambe o le mani quando inavvertitamente l’abbiamo sfiorata attraversando un prato, un incolto, un fosso. E sempre la stessa pungente erba con la quale abbiamo cucinato la voluttuosa “vellutata” che vi abbiamo proposto nel numero 1 del 2000 e con la quale cucineremo il succulento risotto che vi proponiamo in questo numero. Due sono le preparazioni che ci occorrono, partendo dallo stesso dosaggio di un Kg. di ortica per 10 litri di acqua. L'ortica va raccolta possibilmente durante la fioritura (luglio/agosto). 1. MACERATOImpiego: come ricostituente per piante che hanno difficoltà di crescita e richiedono un supplemento di sostanze nutritive, in quanto rappresenta una integrazione del nutrimento del terreno. Preparazione: in un capace recipiente di legno, terracotta o plastica (non di ferro) mettete l'ortica e coprite con acqua, possibilmente non di rubinetto (piovana, di fiume, lago, fontone). Coprite con una rete per evitare che vi affoghino uccelli o altri piccoli animali e fate macerare, possibilmente al sole per accelerare il processo di fermentazione; rimescolate possibilmente ogni giorno con l'avvertenza che foglie e fusti siano sempre ben immersi nel liquido. Per evitare cattivi odori, dopo 24 ore si può spargere sulla superficie un pugno di farina di roccia. Il macerato sarà maturo quando in superficie non ci sarà più formazione di schiuma. A questo punto filtrate sommariamente e conservate in un recipiente con chiusura. Utilizzo: versare sul terreno nella zona delle radici, rispettando assolutamente queste avvertenze. a) diluire in rapporto di 1 a 9 (un litro di macerato in nove litri di acqua) b) distribuire al mattino presto o alla sera tardi, mai sotto il sole c) non versare mai sul terreno asciutto, quindi prima innaffiare d) non bagnare assolutamente mai le foglie delle piante e) usare un piccolo recipiente in modo da distribuire il macerato in modo uniforme e non eccessivo. 2. INFUSO MORDENTE Impiego: per la lotta, anche preventiva, contro i pidocchi (afidi), sia verdi che neri, che possono infestare rose, nasturzi (capucine, tropaeolum), crucifere Preparazione: lo stesso identico procedimento del macerato con l'avvertenza che l'infuso sarà maturo, se esposto al sole cocente, già dopo uno o due giorni. A questo punto filtrate accuratamente onde evitare il successivo otturamento degli ugelli degli spruzzatori e conservate in un recipiente con chiusura. Utilizzo: irrorate foglie e fiori con uno spruzzatore, sia preventivamente che in caso di infestazione di pidocchi (afidi verdi o neri) rispettando assolutamente queste avvertenze. a) diluire in rapporto di 1 a 5 (un litro di macerato in cinque litri di acqua) b) spruzzare al mattino presto o alla sera tardi, mai sotto il sole L'0rtica (Urtica dioica) |
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