MURLOCULTURA
n. 4/2008 |
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LETTERE AL DIRETTORE |
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Carissimo Direttore Abbiamo
letto con affetto nel n° 3 di MURLO Cultura l’articolo “CADUTI A
LUPOMPESI NEL 1944” di A. Coppolaro nel quale si parla anche del nostro
zio, Bruno Bellini. Uno dei caduti. Crediamo
però opportuno fare una precisazione su quanto scritto nell’articolo
della Coppolaro; nostro zio non era partigiano, ma semplicemente non
arruolato perché fratello maggiore con genitori anziani. Gli altri
fratelli ancora in famiglia erano tutti al fronte. Questo per dovere di
cronaca e senza nulla togliere allo straordinario ruolo avuto dai
partigiani nella liberazione dell’Italia. Noi,
nati negli anni 50, conosciamo la cronaca di questo brutto giorno solo
dai racconti di nostro padre Lodovico, peraltro sempre molto restio a
ricordare questo triste episodio. Episodio che anche lui non ha vissuto
in prima persona in quanto arruolato nell’esercito italiano ed in quel
periodo prigioniero ad Orano (Algeria) in fase di imbarco per Liverpool. Toccanti
sono le parole che nostro padre, al rientro dal fronte, scrive in una
lettera datata 17 novembre 1945 ed indirizzata ad un suo amico nella
quale racconta del suo rientro a casa dopo anni di guerra quando, solo
allora, apprende la notizia della morte di Bruno. “....sono
arrivato a casa ed ho trovato un fratello di meno, me l’hanno ucciso i
marocchini che hanno occupato il mio paese. I marocchini qua hanno
fatto molte stragi quando hanno occupato questa zona, si sono ubriacati
ed hanno ucciso molte persone tra i quali è toccato anche a mio
fratello della classe del 13 che si trovava a casa….” Frasi
molto forti e crude, certo scritte in un momento di rabbia ed amarezza,
ma che testimoniano lo stato d’animo della gente del posto nei
confronti degli eserciti che, comunque siano, “occupavano la nostra
zona”. Speriamo
che questi episodi restino sempre nella memoria di tutti e si
dimentichino solo quando la parola guerra non apparirà più nel nostro
vocabolario. Grazie per l’occasione dataci per ricordare la memoria di nostro zio e di nostro padre. Cordiali saluti Guido e Maria Vittoria Bellini Ringraziamo i Signori Bellini per la loro precisazione per quanto concerne l’articolo di Annalisa Coppolaro e per l’apporto finalizzato ad una più corretta conoscenza dei tristi fatti di quei giorni lontani, confidando che il messaggio finale di speranza, condiviso appieno, possa finalmente realizzarsi. Caro Direttore, una
deliziosa fanciulla, residente del Vescovado - frazione Lupompesi, ci
ha recentemente tirato, in modo garbato, le orecchie per aver scritto,
un paio di numeri fa, a proposito della "munnezza", che il polistirolo
deve essere riciclato insieme a vetro e plastica nel cassonetto verde a
campana. In base ai risultati di ricerche da lei compiute il
polistirolo non sarebbe invece idoneo ad essere trattato dagli impianti
di riciclo allo stesso modo del vetro e della plastica. L'informazione
da noi data è stata peraltro rilevata dalla locandina a suo tempo
predisposta da "Sienambiente" (distribuita dal Comune di Murlo)
di cui si unisce stralcio; in essa sono citate le "vaschette in pvc e
polistirolo" quali, ad esempio, quelle di "uova, carne, verdure".
Lasciamo pertanto, non senza rimpianto e non senza dispiacere, per
carenza di sapere, la… patata bollente in mano a ...Sienambiente! Con viva cordialità. Giorgio Boletti |
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