MURLOCULTURA
n. 4/2008 |
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Acqua: ricecerca di soluzioni prima dell'emergenza
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La Cascatina sul Crevole Nell’editoriale di numero Murlo Cultura 1/2007, ebbi l’opportunità di trattare l’argomento ACQUA in concomitanza con l’iniziativa promossa dall’Amministrazione Provinciale, attraverso il circuito dei suoi Musei. Il lago dell'Acquabona alle Miniere di Murlo Il Lago di Viamaggio Alcuni
operatori della zona, sia per bisogno ma anche per lungimiranza, hanno
iniziato da tempo a creare accumuli di acqua piovana sotto forma di
stagni o grossi fontoni per garantire la prosecuzione delle loro
attività, per fronteggiare il perdurare della siccità e una possibile
desertificazione delle nostre zone. Questi responsabili comportamenti,
oltre a sottolineare il problema della carenza d’acqua già in essere,
depongono favorevolmente nei confronti di quegli operatori decisi ad
affrontarlo e risolverlo in anticipo senza attendere soluzioni di là da
venire ed essere poi costretti a prendere in emergenza. Le misure da
adottarsi e che di seguito ho
elencate, sembrerebbero avere il sapore dell’ovvio ma a rifletterci
sopra appaiono invece ragionevoli nella loro disarmante semplicità: 1) Limitare gli sprechi e l’uso improprio delle acque; 2) Ricorrere a fonti alternative all’acquedotto per innaffiare orti e giardini; 3)
Creare piccoli depositi d’acqua piovana sulla falsariga di quelli del
passato e ripristinare le cisterne ancora presenti nelle nostre
frazioni; 4) Monitorare le sorgenti naturali rendendole accessibili e, possibilmente, crearvi nei pressi accumuli da usarsi in caso di emergenza; 5) Rendersi conto, soprattutto, che di acqua ce n’è sempre meno e che sarà sempre più difficile procurarsene. Per concludere, nella certezza che le mie riflessioni non passeranno inosservate, mi permetto un piccolo suggerimento alla nostra Amministrazione, affinché volga lo sguardo alla cisterna di piazza delle Carceri a Murlo ed al suo sistema di pompaggio che non funziona. Si tratta di un intelligente e raro marchingegno munito di braccio pompante con pomolo terminale, predisposto a muoversi da destra a manca, per sollevare l’acqua piovana dalla cisterna e farla fluire attraverso il bocchettone esterno artisticamente predisposto per sostenere l’apposito secchio di raccolta. Questo prezioso aggeggio costituisce una delle attrazioni più allettanti di Murlo e non passa turista che non provi l’irresistibile bisogno di sbatacchiarne avanti e indietro la maniglia, nella speranza di vedere uscire almeno una goccia d’acqua dal bocchettone. Nel passato l’intera struttura minacciava di franare proprio a causa dei colpi che visitatori, ignari dell’inesistenza di un fine corsa, assestavano con la maniglia all’intera struttura. La Cisterna di Murlo L’Amministrazione
Comunale di allora, consapevole del pericolo, intervenne in merito.
Correva l’anno 2001 (vedi articolo di Murlo Cultura 4/2001, pag. 3), la
struttura venne riparata ma la pompa no. Mancava la guarnizione del
pistone affinché funzionasse cosicché Alberto Cresti si offrì di
eseguire il lavoro, ma era già debilitato ed in breve il male se lo
portò via. Sono trascorsi ormai più di otto anni, e mentre a Murlo si è
provveduto a realizzare importanti lavori per renderlo più bello, è
sfuggita la sostituzione di una guarnizione alla pompa del pozzo dove
più di cento metri cubi di acqua se ne stanno inutilizzati.
I turisti, intanto, continuano a farsi i muscoli col batacchio della
pompa e i rari murlesi a ricorrere all’acquedotto per innaffiare i
gerani e le ortensie. Ripristinare l’uso della cisterna di Murlo con
questo piccolo intervento, non potrebbe apparire come un primo segno di
buona volontà per dare l’avvio ad un cammino più difficile, atto a
risolvere il problema dell’acqua che si presenterà puntuale in un
futuro ormai abbastanza prossimo? |
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