MURLOCULTURA n. 4/2009


Nella vita semplice di un tempo...

riflessioni di Antonio Cozzitorto

Associazione Culturale di Murlo
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Fermo un attimo il mio tempo, riporto i miei pensieri indietro di qualche anno ed ancora ritrovo viva la mia terra natia la mia dolce Calabria, con i suoi aspri e sanguigni territori baciati dal sole, dalle acque dei suoi mari, dai momenti storici delle dominazioni: vichinga, longobarda, normanna, saracena, etc .
Ancora in evidenza la fede in Calabria con San Francesco di Paola ed i numerosi santuari mariani, tra i quali quello della SS  Madonna del Pettoruto venerata nel piccolo paese di San Sosti in provincia di Cosenza dove sono nato. Ritrovo un pensiero di Corrado ALVARO  (Ultimo diario - Bompiani 1961 - pag 8) che recita << La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile>>.

Oggi più che mai, quanta verità contiene questa frase. 

Questa mia riflessione: In molte occasioni ci si trova a dover manifestare le proprie capacità, a doversi assumere le proprie responsabilità.

Si può oscillare tra paura e coraggio. E questo è normale. Quello che non è normale è lasciarsi vincere dalla paura, dimenticando il coraggio, che è ciò che spinge, ogni uomo, a costruire, ad andare avanti, a non abbattersi. Si potrà non riuscire, ma, di certo, resterà, la testimonianza di una coerenza.

La coerenza che trovo in Luciano Scali, la testimonianza che mi ha trasmesso mio padre Carmelo un uomo semplice, instancabile lavoratore ed esemplare padre di famiglia.

Parlo di uomini che nella loro vita vivono e hanno vissuto nel silenzio, guardando in maniera concreta alla propria esistenza. Scali con le sue opere ed il suo quotidiano impegno tra i libri ed i pennelli ed oltre, mentre di mio padre non parlo di un letterato, di un uomo che ha vissuto con i libri in mano. Mio padre Carmelo che attraverso il sudore della fronte, trasportando le traverse con i suoi muli, con dignità, ha affrontato il percorso terreno. 

Nella vita semplice di un tempo, quando parlava con le persone osava ripetere a loro << io dico sempre ai miei figli, che non devono lasciare debiti>>. 

Uomini d'altri tempi: l'onestà e l'onore al primo posto nella loro vita.  Nel loro parlare sottolineano i rapporti genuini nella famiglia che sono stati la motivazione profonda della loro vita. Quella vita che oggi spesso viene distrutta con azioni violente o con l'indifferenza e la noia più totale.

Allora ci accorgiamo come diventa triste l'Uomo in cui non rimanga più nulla del fanciullo. Per lo sfrenato consumismo, per la massificazione delle cose, per la sfrontatezza del solo apparire si perdono di vista gli elementi essenziali del vivere e quindi dimentichiamo che solo l'amore è la vera energia della vita che ci aiuta a capire come si concretizza il quotidiano "viandare".
La parola saggia è quella che, detta a un bambino, viene sempre compresa senza bisogno di spiegazioni.

Per meglio rendere l'idea cito un proverbio sardo <<Cerca la felicità nella tua casa e non in quella del vicino>>.

Nella vita semplice di un tempo ricordo infine un pensiero del giudice Giovanni FALCONE << si muore generalmente perchè si è soli o perchè si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perchè non si dispone delle necessarie alleanze, perchè si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere>>.


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