MURLOCULTURA n. 4/2010

Dai risultati della campagna scavi 2010, forse le prove dell’origine autoctona del popolo etrusco

 Tracce di una fase precedente all'insediamento etrusco
sul Poggio delle Civitate

Intervista ad Antony Tuck  direttore degli scavi archeologici
di Annalisa Coppolaro
Associazione Culturale di Murlo
Torna all'indice


Antony Tuck, professore della Massachussetts University Amherst, direttore da diversi anni degli scavi di Poggio Civitate a Murlo e studioso di fama della civiltà etrusca e delle popolazioni italiche precedenti è estremamente soddisfatto della stagione di scavi a Murlo.
Ora che il gruppo di sessanta studenti sta per ripartire da Murlo, è il momento di fare i bilanci. Proprio alla vigilia della festa di saluto organizzata dal Comune il 5 agosto, presso l’Albergo di Murlo, intervistare il prof. Tuck è una bellissima esperienza.

Quali sono stati i risultati più notevoli dell’estate di scavi 2010?
Ho lavorato con un ottimo gruppo quest’anno ed abbiamo trovato cose entusiasmanti. Ad esempio i tre fori rituali nella pietra del terreno dove forse veniva versato vino come omaggio alle divinità. Il motivo ci è ignoto. Vi abbiamo trovato semi che potrebbero essere di uva, che presto analizzeremo. Inoltre, siamo partiti con l’intento di scoprire il modo di vita della comunità di Poggio Civitate in rapporto alle realtà nobili del centro, lavorando nel piano ovest. E invece abbiamo scoperto le prove di una fase precedente dell’insediamento. Per ora è difficile essere più precisi perché ci ha colti del tutto di sorpresa, ma pubblicheremo presto i risultati in un articolo scientifico. Abbiamo inoltre trovato i pozzi di butto legati ad una fase precedente al VI secolo. Tutto ci conferma che questo era un ricchissimo insediamento in termini di architettura, come sappiamo, ma anche di risorse naturali, come i minerali, lo stesso terreno fertile, le coltivazioni, e ovviamente l’officina locale che produceva tutto quello che abbiamo ritrovato in 40 anni di scavi.

Cosa avete scoperto riguardo all’officina ed al workshop, realtà quasi mai ritrovate nell’antichità?
In effetti l’officina di Poggio Civitate è un rarissimo esempio di fabbrica antica , l’unico altro esempio è una officina ad Olimpia. Adesso sappiamo che qui si producevano cibi, tessuti, gioielli, terrecotte, metallo, statue, tegole (quello del costruire edifici era ritenuto un ruolo di grande importanza e nobiltà nelle civiltà antiche).. Sappiamo anche molto adesso delle varie fasi di lavorazione degli animali allevati: ad esempio, della pecora veniva usata la lana per gli abiti, la carne salata e conservata, e le ossa che venivano lavorate e trasformate in oggetti di uso quotidiano.

Una particolarità di questo sito, a parte la sua importanza architettonica?
Una cosa interessantissima è che qui abbiamo ritrovato circa 50 mila resti di ossa animali. Una cosa molto rara: una quantità che a volte non si trova neppure in intere regioni. Vi sono ossa di mucca, capra, pecora e molti gusci di tartaruga: mangiavano tante tartarughe, sembra.

Interessante! Altre novità?
Intanto la conferma che Poggio Civitate era il centro amministrativo della zona e le piccole comunità circostanti, come Lupompesi, Pompana, Miniere (?) ne dipendevano. Inoltre, siamo riusciti a ritrovare in diversi pozzi di butto la prova che le statue acroteriali, prima della famosa partenza degli abitanti del primo insediamento del VI secolo, vennero non solo distrutte ma anche separate. Stiamo formulando varie ipotesi per questo comportamento, per questo desiderio di proteggere forse le statue da mani nemiche, ma comunque di nasconderle e seppellirle in buche distanti tra loro 70, 80 metri. Ritrovare i pozzi di butto ci ha permesso di ricostruire altre statue con pezzi che stavamo cercando da tempo.

Teorie sull’origine di questo popolo, prof. Tuck? Se ne parla ancora molto.
Quanto alle origini della popolazione etrusca, siamo sempre più convinti che gli etruschi non siano ‘arrivati’ da lontano ma che siano sempre stati qui: l’origine autoctona secondo me è quella più plausibile. Vorrei aggiungere che quest’ estate ha confermato la grande collaborazione del Comune di Murlo con noi archeologi: siamo molto grati all’amministrazione per il prezioso supporto, e per aver favorito il lavoro con i ragazzi del posto: una bellissima esperienza. *




Torna su