Murlo Cultura n. 5 |
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Fare da nottolo.... ...ovvero come il succiacapre si tiene alla larga dai rompiscatole. di Barbara Anselmi
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Succiacapre
Caprimulgus europaeus
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Fra
i tanti detti popolari toscani, uno di quelli che mi ha sempre incuriosito
è "fare da nottolo", che si riferisce a quelle
persone che fanno finta di niente rispetto ad un problema che le interessa
da vicino. |
Classe
Uccelli
Ordine Caprimulgiformi Famiglia Caprimulgidi Il succiacapre è uno dei due unici rappresentanti europei della famiglia dei Caprimulgidi, curiosi uccelli crepuscolari distribuiti principalmente nella fascia tropicale e subtropicale. E' un uccello lungo poco meno di 30 cm e molto mimetico, grazie al piumaggio estremamente elaborato, con screziature nei vari toni del marrone e del grigio. Durante il giorno è difficile da avvistare perché rimane immobile e invisibile sui rami d'albero, confondendosi con la corteccia. E' attivo dall'inizio del crepuscolo, quando può capitare di vederlo sfrecciare su prati e aree aperte con la grande bocca aperta, intento a ingozzarsi di farfalle notturne e altri insetti. Nelle notti di luna la caccia può proseguire anche oltre il crepuscolo. Le lunghe setole ("vibrisse") intorno al becco lo aiutano ad intercettare gli insetti. Il succiacapre depone le uova direttamente sul terreno, generalmente in prati arbustati o in garighe (cioè arbusteti a cespugli bassi e radi), ma anche nei larghi greti fluviali ciottolosi, coperti da arbusti ed erbe. Se disturbato, si schiaccia al suolo e socchiude gli occhi, cercando di passare inosservato. Il nome scientifico del genere (Caprimulgus) e anche il nome volgare di succiacapre derivano dalla credenza diffusa in passato fra i pastori che questo animale dalla grande bocca si cibasse del latte delle loro pecore, poiché era visto spesso sorvolare i pascoli alla sera, in realtà in cerca di insetti. Il succiacapre, ancora piuttosto diffuso in Toscana, è una specie di interesse comunitario, principalmente minacciata dalla scomparsa e dal disturbo degli ambienti di nidificazione. I cinghiali inoltre, presenti nelle nostre zone con popolazioni eccessivamente numerose, possono distruggere i nidi e cibarsi delle uova. Nel comune di Murlo il succiacapre frequenta particolarmente gli arbusteti e la macchia rada a ginepro che cresce sulle serpentiniti, le rocce verdi che affiorano nella zona tra Casciano e Vallerano, ma si ritrova anche nelle zone aperte come campi e pascoli. Per vederlo bisognerà aspettare il tramonto, quando inizia a volare in cerca di insetti. E' protetto dalla legge italiana sulla caccia ed è inserito nell'elenco della Direttiva europea 79/409/CEE. |
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Qualche esempio dell'eccezionale mimetismo del succiacapre |
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