MURLOCULTURA n. 5/2009

Pensieri ad alta voce su realtà locali

I Pini di Murlo

di Luciano Scali
Associazione Culturale di Murlo
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I pini di MurloPochi mesi or sono scomparivano dal profilo del castello di Murlo i pini secolari che lo caratterizzavano lasciando un vuoto impossibile da accettare assieme alla scoperta di una porzione di annessi del borgo tutt’altro che piacevole a vedersi. Anche i resti degli sfortunati alberi sono stati rimossi e l’aiola che li conteneva appare oggi spoglia e priva di ogni ragione di essere. Per coloro che erano abituati ad avvicinarsi al castello passando sotto i giganteschi pini, l’aspetto attuale senza le loro presenze diviene col passare del tempo sempre meno tollerabile. Debbo dire di aver molto riflettuto sulla situazione creatasi a seguito dell’evento e a ipotizzare possibili soluzioni che ristabilissero un accettabile equilibrio nell’aspetto del borgo. Nessuno conosce la storia di quei pini né il motivo per il quale si fossero venuti a trovare in quel posto circa due secoli fa, né come sia stato possibile che arrivassero ad avere quelle dimensioni, ma si può benissimo dare una ragionevole risposta alla seconda domanda osservando le foto di cento e di sessanta anni fa allorché la loro posizione appariva molto più addentro nel campo e la larghezza della via di accesso al castello assai più limitata. Tutti si augurano che l’antico borgo riacquisti un aspetto più confacente a quello originario, senza ricorrere a soluzioni fantasiose e di dubbio gusto suggerite magari dall’immancabile Solone del momento ma affidandosi piuttosto alle competenze della Guardia Forestale e della S.I.A. (vedi articolo nel numero precedente) per avere pareri appropriati in merito e per reperire due pini “di pronto effetto” da ricollocare nell’area rimasta libera. L’Amministrazione Comunale non rimarrà certo insensibile di fronte ad una prospettiva del genere che potrebbe soddisfare tutti ed evitare di far venire in mente a qualcuno la voglia di voler creare altri capolavori in zona. I vecchi pini non ce li ridarà nessuno, almeno a breve termine, ma sapere di essersi adoperati affinché qualcuno, magari fra cent’anni abbia l’impressione di vedere Murlo com’era ai giorni d’oggi, ci farà piacere anche se non ci saremo più.

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P.S.  Chiedo scusa per  il mio tentativo non molto felice di simulazione grafica, ma i due pini andrebbero rimessi proprio lì.

 


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