MURLOCULTURA n. 7/2012
Storia di Murlo

L'OSPEDALE DI SAN LEONARDO
NEL VESCOVADO DI MURLO

Un piccolo istituto benefico a Murlo nelle carte dei secoli XVII e XVIII

 

di Giorgio Botarelli

sesta parte


Associazione Culturale di Murlo
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Le doti nel Novecento

Come accennato nel numero precedente, la dote dell’ospedale di San Leonardo viene ancora concessa nel primo Novecento ed è pagata direttamente sin dal 1831 dalla nobile famiglia Landi di Siena, che godeva di estese proprietà fondiarie nel territorio di Murlo e zone limitrofe e alla quale erano passati i beni dell’ospedale, in particolare i poderi Tinoni e Poggetto, sul possesso dei quali gravava appunto l’obbligo di erogazione del beneficio. Si ha notizia di una dote dell’ospedale a Maria Parrini nel 1901 e a Ginevra Barcai nel 1905, mentre l’ultima documentata viene conferita il primo gennaio 1909 ad Amelia Razzolini, figlia di Fortunato e Assunta Aurigi, come riportato in un attestato redatto da Agostino Piochi, all’epoca pievano di San Fortunato a Murlo [1]. Ma la dote di San Leonardo non era la sola che veniva concessa a Murlo, poiché sin dalla fine del Settecento veniva elargita anche la dote Niccoli. Quest’ultima aveva avuto origine da don Carlo Niccoli, nato a Vescovado (Tinoni) nel 1714 e pievano di San Fortunato dal dicembre 1763 al 1790, anno della sua morte: ad oggi unico rettore della parrocchia nativo del posto [2]. Il Niccoli aveva destinato parte dei frutti della sua eredità, depositata presso il Monte dei Paschi, alla elargizione di doti a fanciulle povere della comunità di Murlo: ...ogni di più che si ricaverà dall'impiego dei denari retratti dalla sua eredità, vuole che sia erogato nella collazione di una o più doti di scudi cinque l'una, a favore delle povere ed oneste fanciulle della cura di S. Fortunato di Murlo, non minori d'anni diciotto, ne maggiori d'anni trenta, da estrarsi a sorte nel giorno della festa di S. Fortunato...[3]. Per più di un secolo, quindi, a partire dal 1790 fino a poco dopo il primo decennio del Novecento, a Murlo erano state conferite annualmente più doti. Purtroppo poi, con l'entrata in guerra dell'Italia, sopraggiungeva il decreto luogotenenziale del 13 giugno 1915, con il quale veniva sospesa ogni distribuzione di doti, stabilendo che il relativo ammontare venisse destinato all'assistenza dell'infanzia, in particolare agli orfani di guerra. All'epoca, i parroci delle comunità dove ancora permaneva quella istituzione, vennero sollecitati dalla curia vescovile a contattare i prefetti locali perché facessero in modo che il beneficio restasse in ogni caso nei rispettivi territori. Così fece don Agostino Piochi [4]:

Illustrissimo Signor Prefetto della Provincia di Siena

In seguito al decreto luogotenenziale del 13 giugno 1915, il sottoscritto parroco di San Fortunato a Murlo, mentre fa voti che le disposizioni contenute in detto decreto non abbiano carattere perpetuo e che in tempi normali torni ad essere rispettata la volontà dei testatori in riguardo ai lasciti dotali, usando delle facoltà concessegli dal detto decreto, propone alla Signoria Vostra Illustrissima che le somme destinate per i sussidi dotali denominati San Leonardo e Niccoli annessi a questo benefizio e dell’importo annuo il primo di lire 39,28 ed il secondo di lire 29,40, vengano erogate a vantaggio dell’infanzia povera di questa parrocchia e particolarmente come premio alla istruzione catechistica, affinché sia rispettata per quanto si può la volontà dei benefattori che elargirono il loro denaro sempre a scopo cristiano ed educativo.
Con ossequi, rispettosissimo della Signoria Vostra Illustrissima, devotissimo don Agostino Piochi pievano

Murlo, 13 dicembre 1915

Le speranze del parroco Piochi, tuttavia, si rivelarono vane e, ritornati i tempi normali, le doti non furono mai più conferite. Ancora una volta, l’avvento della guerra era venuto a sconvolgere quanto di buono creato dagli uomini e con esso, poteva considerarsi conclusa la secolare storia dell'ospedale di San Leonardo a Murlo, la cui memoria, fortunatamente, sarebbe comunque sopravvissuta nelle polverose carte degli archivi.

La lettera del parroco Piochi - 1915

L'originale della lettera del parroco Piochi al prefetto di Siena (1915).
Dall'Archivio Arcivescovile Senese - Archivi delle parrocchie:
Murlo, sussidi dotali e documenti vari, n. 59, carte sciolte.


(continua)



Note

[1] Archivio Arcivescovile di Siena (AAS), Archivi delle parrocchie: Murlo, sussidi dotali e documenti vari, n.59, carte sciolte.

[2] Per notizie su don Carlo Niccoli vedi: Murlo Cultura, Gennaio-Febbraio-Marzo 2006.

[3] Note testamentarie di don Carlo Niccoli in: AAS, n.5103: Cause civili 36.

[4] AAS, Archivi delle parrocchie: Murlo, sussidi dotali e documenti vari, n. 59, carte sciolte.






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