MURLOCULTURA n. 5/2007

Riflessioni

di Luciano Scali

Associazione Culturale di Murlo
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Il nostro quaderno trimestrale rifugge, per statuto, ad ogni riferimento di cronaca vista la sua vocazione culturale e la sua pubblicazione periodica che ne impedirebbero materialmente la possibilità di seguirla, ma in una piccola comunità come la nostra, fatti inconsueti come quello accaduto a Murlo ai primi di ottobre, non possono passare inosservati. Mi riferisco a un incendio improvviso che iniziato non si sa come, ha mandato in fumo tanto lavoro e arrecati ingenti danni materiali senza fornire plausibili cause.
Una ragione di quanto accaduto probabilmente non c’è poiché è impensabile che il tutto sia cominciato con l’intenzione di recare danno a qualcuno. La cosa è iniziata senz’altro per caso, come un gioco nuovo senza immaginarne il seguito e le conseguenze. La verità non dovrebbe scostarsi troppo da questo concetto dove curiosità, spirito d’avventura e emulazione per episodi quotidianamente offerti dai media giocano un ruolo determinante nell’immaginario dei più giovani. Oggi la soglia di quel periodo impropriamente definito della “beata incoscienza”, si è alzata col passare del tempo. Adesso è difficile definire con certezza il limite d’età entro il quale un giovane inizia a sentirsi responsabilizzato anche perché il rimuovere ogni ostacolo dal suo cammino, è considerato da ogni genitore come un dovere indiscutibile.

Se da un certo punto di vista la nuova realtà rappresenta un grosso successo rispetto al passato allorché i giovanissimi erano visti come utile forza lavoro, ma educarli a non considerare ogni cosa come possibile oggetto di divertimento, bensì come frutto di duro lavoro e grande fatica.
Un compito non facile per chiunque abbia a cuore il futuro di una gioventù alla quale, il nuovo che avanza riserberà amare sorprese, ed anche invito ad un impegno serio e costante a cui, nessuno  escluso, dovrà sottrarsi.


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