|
Il
nostro quaderno trimestrale rifugge, per statuto, ad ogni riferimento
di cronaca vista la sua vocazione culturale e la sua pubblicazione
periodica che ne impedirebbero materialmente la possibilità
di seguirla, ma in una piccola comunità come la nostra,
fatti inconsueti come quello accaduto a Murlo ai primi di ottobre, non
possono passare inosservati. Mi riferisco a un incendio improvviso che
iniziato non si sa come, ha mandato in fumo tanto lavoro e arrecati
ingenti danni materiali senza fornire plausibili cause.
Una
ragione di quanto accaduto probabilmente non c’è
poiché è impensabile che il tutto sia cominciato
con l’intenzione di recare danno a qualcuno. La cosa
è iniziata senz’altro per caso, come un gioco
nuovo senza immaginarne il seguito e le conseguenze. La
verità non dovrebbe scostarsi troppo da questo concetto dove
curiosità, spirito d’avventura e emulazione per
episodi quotidianamente offerti dai media giocano un ruolo determinante
nell’immaginario dei più giovani. Oggi la soglia
di quel periodo impropriamente definito della “beata
incoscienza”, si è alzata col passare del tempo.
Adesso è difficile definire con certezza il limite
d’età entro il quale un giovane inizia a sentirsi
responsabilizzato anche perché il rimuovere ogni ostacolo
dal suo cammino, è considerato da ogni genitore come un
dovere indiscutibile.
Se
da un certo punto di vista la nuova realtà rappresenta un
grosso successo rispetto al passato allorché i giovanissimi
erano visti come utile forza lavoro,
ma educarli a non considerare ogni cosa come possibile oggetto di
divertimento, bensì come frutto di duro lavoro e grande
fatica.
Un compito non facile per chiunque abbia a cuore
il futuro di una gioventù alla quale, il nuovo che avanza
riserberà amare sorprese, ed anche invito ad un impegno
serio e costante a cui, nessuno escluso,
dovrà sottrarsi.
|