La pompa del ramato
OGGETTI D'ALTRI TEMPI
Rovistando nel magazzino degli attrezzi di mio padre sono saltate fuori ben 6 pompe da “ramato” di lontana origine, oggetto che forse i più giovani hanno sentito nominare solo grazie al film “Il Ciclone” di Pieraccioni del 1996.
Questo tipo di irroratori, utilizzati per distribuire il “ramato” alle viti ma anche ad altre piante da frutto fino a qualche decennio fa, sono stati messi da parte con l’arrivo dei trattori dotati di irroratori meccanici a rimorchio, che hanno facilmente “conquistato” anche i piccoli coltivatori amatoriali.
Nella zona di Murlo ma anche del senese in generale erano molto diffuse le pompe a spalla in rame o in ottone della ditta Angiolo e Armando Del Taglia di Signa. Quelle ritrovate sono in gran parte del modello “La sfida”, tra i più diffusi e pubblicizzati tra gli anni Venti e Quaranta del Novecento, ma la ditta produceva anche solforatrici tra cui il modello “Ardita”, nomi che ci riporta al ventennio fascista in cui la fabbricazione raggiunse forse i suoi massimi. La qualità della pubblicità, con i disegni del famoso illustratore pubblicitario Franco Mosca, dimostrano che questi oggetti erano molto diffusi e utilizzati in tutta Italia.
La “Premiata Fabbrica di Irroratrici” Del Taglia fu fondata a Signa nel 1890 e dal 1902 già fabbricava questo tipo di irroratrici; “La Sfida” è uno dei suoi primi modelli, brevettato nel 1925 ma pubblicizzato già nel 1902.
Oggi purtroppo sembra che non possiamo più fare a meno di mezzi meccanici o elettrici, ma bisognerebbe invece rivalutare questi ingegnosi e e ancora validissimi oggetti che con la loro semplicità di uso e manutenzione possono essere ancora molto utili per chi non ha grandi estensioni di vigneto, permettendo trattamenti mirati, facendo risparmiare i soldi del gasolio e producendo qualche chilo di anidride carbonica in meno, a giovamento del clima ma anche del nostro fisico rammollito!
Fig.1. Nella foto sopra, una pompa irroratrice a spalla per la distribuzione del rame, modello "La Sfida" della ditta Del Taglia di Signa. Sotto, un manifesto pubblicitario del 1936, realizzato dall'illustratore Franco Mosca con tecnica litografica (immagine tratta dal sito web della Galleria Alassio www.posterimage.it ). |
Ma cos'è il "ramato"? Il "ramato" è il termine usato ancora oggi in Toscana per indicare la poltiglia bordolese o la borgognona, e in genere tutti i preparati a base di composti del rame (solfato di rame, ossicloruro di rame e calcio ecc.) da soli o miscelati con lo zolfo, e usati per combattere l'oidio e la peronospora, malattie fungine della vite e di altre piante. Dal 2019 sono stati fissati dall'Europa precisi limiti annui per l'uso del rame in agricoltura, a causa della tossicità di questo metallo per il suolo e la falda idrica [2]. |
Note
[1] Ceccherini e il ramato nel film Il Ciclone: https://fb.watch/53BvWvNM3_/
[2] Il rame in agricoltura https://www.ccpb.it/blog/2019/04/03/rame-agricoltura-biologica/