Sentieri nascosti

TERRITORIO DI MURLO

Il titolo di questa breve ricerca induce ad aspettarsi qualcosa d'interessante da seguire con la massima attenzione. Niente di più vero! Pochi abitanti della nostra zona sono al corrente che nei pressi dell'attuale Ponte Nero esisteva un ripido sentiero ancor prima che la zona venisse attraversata dalla ferrovia Carbonifera. Questi si staccava dal tracciato che da Murlo conduce a Resi proprio dalla cima del Boschetto, per arrivare con ripida discesa al torrente Crevole. I resti di questo sentiero, attraversati dalla ferrovia che in quel tratto corre in trincea, sono difficili da notare visto che si trovano ad una quota più alta del tracciato. Non è facile accorgersi della sua presenza poiché per imboccarlo occorre arrampicarsi per un paio di metri facendo attenzione a dove si poggiano i piedi. Dalla piazzola prospiciente al ponte, venutasi a creare dinanzi allo spuntone di diaspro ricoperto di crassulacee e di licheni, il sentiero prosegue in discesa per giungere al Crevole. Al tempo in cui il giacimento di lignite non era stato scoperto ed alla strada ferrata nessuno pensava, il sentiero di cui si parla aveva una certa utilità. Infatti, con un breve percorso collegava la via per l'Olivello e Resi al torrente Crevole per risalirlo fino a ricongiungersi nel Pratale con la mulattiera diretta a Murlo. I resti di una piccola costruzione sulla cima di poggio Boschetto potrebbero indicare l'esistenza di un ricovero di attrezzi da usare nella cava di pietra situata nei pressi. Si tratta quindi di un sentiero ripido e disagevole di cui se n'è perduto l'uso ma che nel tratto più alto ci riserva la sorpresa di attraversarne un altro che invece viaggia in piano seguendo la stessa curva di livello parallelamente all'attuale strada. Deve trattarsi senza meno dei resti della mulattiera di cui parlavamo prima e che a suo tempo, collegava Murlo al villaggio di Resi ed alla piccola frazione dell'Olivello. Tracce evidenti di questo dismesso percorso si trovano ancora presso il ponte-tombino del fosso di Peratti. Dopo averlo attraversato tagliando in diagonale la strada, il tracciato si avvia a superare il Crevole per immettersi nel Pratale e nell'antico tratto sterrato verso l'attuale strada per Murlo nei pressi del mulino di Miniera. Un altro breve sentiero nato per agevolare il passaggio di un elettrodotto taglia ancora il poggio unendo la piazzola attigua alla tombinatura stradale del fosso di Peratti con la via che conduce all'Olivello e Resi.

Sopra, il Ponte Nero sul torrente Crevole, lungo la ferrovia mineraria, in una foto di inizio Novecento (foto dall’archivio di Rosalba Ghilardi gentilmente concessa all’Associazione Culturale di Murlo). Nell’immagine sotto, il nuovo Ponte Nero sul sentiero della Ferrovia delle Miniere visto da Poggio Boschetto (foto di Luciano Scali).

Com'è possibile rendersi conto da quanto appena detto, la porzione di territorio in esame si presenta come un autentico incrocio di percorsi diversi succedutisi nel tempo dove, alcuni di questi hanno dovuto adeguarsi alle mutate esigenze di viabilità. La consultazione del Catasto Leopoldino evidenzia con chiarezza come il tessuto viario arcaico abbia mutato aspetto a causa della scoperta di lignite nella zona e della necessità di commercializzarla avviandola verso mercati lontani. Il tracciato a mezza costa della ferrovia apportò notevoli modifiche al paesaggio con la costruzione di rinterri e ponti per superare piccole vallate e con l'apertura di trincee e perforazione di gallerie per attraversare rilevati. Col trascorrere del tempo e la cessazione dell'attività mineraria la natura sta di nuovo riappropriandosi dell'habitat. Quelle opere che fino a poco tempo fa apparivano come ferite aperte in un territorio incontaminato oggi, quasi del tutto rimarginate, restano a memoria di una storia irripetibile, impossibile da dimenticare che ebbe il pregio di trasportare nella realtà moderna un territorio ed una comunità rimasti immobili per secoli.