MurloCultura 2024 - Nr. 1-2-3-4

Il professor Alberto Piazza ci ha lasciato

di Camillo Zangrandi

La notizia della morte di Alberto Piazza a maggio di questo anno, all'età di 82 anni, ha molto colpito l'Associazione e tutto Murlo. Il professor Piazza non solo è stato uno scienziato di fama internazionale per gli studi sulla genetica e immunogenetica, lasciando un'impronta significativa in questo campo e in quello dell'evoluzione umana, ma é stato per Murlo di fondamentale importanza per la ricerca sul nostro territorio effettuata nel 1993/94 sul DNA di alcuni dei nostri concittadini. Lo studio, con un gruppo di esperti a livello internazionale, e i risultati emersi contribuirono non poco a rendere celebre e famoso Murlo e il suo Museo Archeologico.

Ricordiamo l'ultimo incontro a Murlo il 10 luglio 2015, in occasione di BluEtrusco, durante il quale si sono ripercorse le tappe dagli studi più vecchi del 1994 fino ai più recenti del 2007 e 2014.

Per ricordarlo e fare conoscere ai nuovi abitanti del nostro Comune riprendiamo alcune parti di un articolo uscito su Murlo Cultura nel 2015:

"Si trattava anche di verificare, su basi scientifiche e tramite le tecniche genetiche, quale delle due teorie storiche sull'origine degli Etruschi fosse quella giusta: gli Etruschi giunsero in Italia con una improvvisa migrazione dall'Asia minore e in particolare dalla Lidia (l'odierna Turchia occidentale), come sosteneva lo storico greco Erodoto già nel 440 a.C., o piuttosto la cultura etrusca si formò a partire da popolazioni già insediate nei territori che poi saranno conosciuti come Etruria (Toscana, Lazio, Umbria), come era convinto l'altro storico greco Dionigi di Alicarnasso? Ancora oggi gli studiosi sono divisi tra queste due teorie, e la ricerca genetica è una delle vie da percorrere per fare luce sulla questione. Così Murlo, insieme a Volterra e al Casentino, fu scelto dal prof. Alberto Piazza come campione rappresentativo della Toscana, per l'isolamento geografico che lo aveva storicamente caratterizzato e quindi per la minore influenza dei flussi migratori dopo il periodo antico. A Murlo il prof. Piazza eseguì prelievi di sangue e altro materiale biologico (capelli, saliva) su 86 abitanti scelti fra quelli che da più generazioni vi vivevano. I campioni di sangue prelevati furono analizzati con le tecniche di genetica disponibili allora, nell'ambito del progetto mondiale Human Genome Diversity Project coordinato dal prof. Luca Cavalli Sforza, che dette il via a questo tipo di ricerca. Con quel primo studio fu possibile confrontare solo 34 marcatori genetici, ma furono comunque stabilite diversità e relazioni tra i popoli del mondo e le loro origini antiche. Ad esempio in Italia divennero evidenti le differenze genetiche tra le popolazioni settentrionali (popolazioni celtico-liguri), centrali (etrusca) e meridionali (greca), e già furono evidenziati i legami dei murlesi con le popolazioni del mediterraneo orientale e in particolare con i Turchi. Ma molto rimaneva da chiarire e dimostrare, principalmente a causa dei limiti imposti dagli alti costi che le analisi genetiche avevano allora. Per Murlo comunque questo studio significò la "celebrità" a livello internazionale: la copertina del numero 15265 del 25 settembre 1993 della nota rivista francese Le Figaro Magazine riportava in prima pagina un nostro concittadino con la barba impastata di argilla a e il titolo "Esclusivo! Abbiamo incontrato gli Etruschi!", con l'intero numero dedicato a parallelismi tra gli attuali abitanti di Murlo e le raffigurazioni etrusche".

 

Fig. 1. La copertina della rivista francese Le Figaro Magazine del 25 settembre 1993, dedicata a Murlo.

 

Le successive ricerche, nel 2007 e soprattutto nel 2014, hanno potuto giovarsi di maggiori risorse finanziarie e dei progressi fatti dalla tecnologia in questo campo. "Sono state utilizzate per i confronti le sequenze genetiche complete ricavate dal progetto "1000 Genomi", non solo quindi quelle di linea materna rappresentate dal DNA mitocondriale. Il confronto è stato quindi molto più ampio e ha riguardato ben 540.000 marcatori genetici (un numero impensabile negli anni passati; ricordiamo che nel 1994 il prof. Piazza ne utilizzò solo 34!). Questa volta i campioni toscani considerati sono stati 98 e sono stati confrontati con campioni di genoma europeo e medio-orientale. Nei campioni toscani è stata trovata una componente mediorientale molto significativa (in media il 30%, con un massimo del 35%), assente negli altri campioni italiani e europei e molto più alta di quella trovata dalla ricerca del 2007, che aveva utilizzato solo DNA mitocondriale (5-10%, con un massimo del 17% per il DNA dei Murlesi). Nel dettaglio, le somiglianze più strette tra i Toscani e i popoli mediorientali rinvenute con la ricerca del 2014 riguardano gli attuali abitanti della Turchia e del Caucaso. Secondo i calcoli fatti da questa ricerca, l'ingressione di geni mediorientali in Toscana sarebbe avvenuta tra 2600 e 3100 anni fa, datazione compatibile con il periodo di origine degli Etruschi ma apparentemente in contrasto con la precedente ricerca del 2013 basata sul confronto con DNA antico, che indicava in 5.000 anni fa la data di un ipotetico arrivo in Toscana di geni del vicino oriente.
Per spiegare queste differenze, la ricerca del 2014 propone una teoria che prevede ben due migrazioni avvenute in due periodi diversi (Fig. 2): circa 5.000 anni fa nel medio oriente meridionale si sarebbe formata una popolazione che potremmo chiamare proto-etrusca, che avrebbe iniziato a migrare verso ovest raggiungendo prima la Turchia orientale e il Caucaso, spingendosi successivamente attraverso l'Anatolia fino alla Lidia (Turchia occidentale). Dalla Lidia infine, questa popolazione sarebbe emigrata in Italia centrale, circa 2600-3100 anni fa, dando origine al popolo etrusco".


Ipotesi migrazione Etruschi (da Pardo Seco et al., 2014)
Fig. 2. La possibile origine del popolo etrusco spiegata dalla ricerca del 2014.

Tutte queste teorie trovano studiosi che, attraverso l'utilizzo di altri mezzi di ricerca, sostengono invece che la cultura Etrusca sono il frutto di una evoluzione di popolazioni già insediati nei territori conosciuti poi come Etruria.

Quello che rimane, però, una costante è che dagli studi genetici fatti nel corso degli anni emerge sempre che la percentuale di DNA etrusco degli abitanti autoctoni di Murlo risulta sempre superiore a quella di altre aree dell'Etruria.

 

Per approfondire

Toscani, Murlesi ed Etruschi: novità dalla ricerca genetica, MurloCultura, anno 18 n.4, 2015.

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