Considerazioni sopra uno stato di fatto
Girovagndo nel territorio
Alcuni anni fa, non molti a onor del vero, coloro che avevano a cuore il mantenimento dell'identitàdel territorio di Murlo ebbero motivo di rallegrarsi nel constatare l'avvenuta messa on-line del "Castore", ovvero il Catasto Regionale derivato dal più antico Catasto Leopoldino. Questi si rivelò un formidabile strumento a disposizione dei ricercatori per la possibilità di poterlo sovrapporre a quel- lo attuale. Un vero termine di confronto fra realtà distanti tra loro di circa due secoli e quindi capaci di dare l'esatta misura delle mutazioni avvenute nel fra ttempo. Gioia di breve durata perché, a fronte di un'operazione virtuale d'indubbio rilievo, ne faceva riscontro un'altra reale meno gradita: la discutibile politica di taglio nei boschi che cancellava le antiche realtà viarie pervenute fino ai nostri giorni. I tagli nei boschi ci sono sempre stati fin dall'origine dei tempi rispettando però certe regole anche quando, con la rivoluzione industriale, erano state abbattute piante secolari per ricavarne traversine con le quali armare le strade ferrate. La viabilità esistente ed ancora in essere era stata rispettata e proprio grazie al catasto dell'illuminato Leopoldo si poteva rilevare anche quella dimenticata le cui tracce nella macchia risultavano sempre visibili. I percorsi dei "Viaggi intorno casa" inaugurati dalla nostra Associazione otto anni fa, avevano dato la possibilità ai partecipanti di scoprire i luoghi più reconditi di questo nostro territorio oggi "maltrattato con cura" quasi se ne volesse cancellare le caratteristiche peculiari. Anni or sono, con l'intento di salvaguardare le realtà rimaste, venne redatto un progetto finalizzato alla costituzione di un Parco Minerario che mettesse in risalto non solo quanto ancora legato alle attività che avevano permesso di trasportare il nostro territorio nell'epoca moderna, ma anche alla conoscenza delle risorse culturali e naturalistiche che custodiva. Venne esaminato, preso in considerazione e poi lasciato cadere nel dimenticatoio probabilmente a causa di mancanza di finanziamenti per realizzarlo. Solo il tracciato della ferrovia carbonifera ebbe il suo periodo di successo che ancora oggi perdura nonostante il maggior degrado per carenza di manutenzione e la didattica che continua a dissolversi inesorabilmente. Ricercare le responsabilità oggettive su quanto accade oggi è tempo perso perché non si può sempre attribuire alla mancanza di fondi la ragione di ogni insuccesso che dovrebbe piuttosto ricercarsi nella pretesa, o illusione, che certe situazioni si risolvano da sole anziché con più senso di responsabilità, cultura e disinteressato impegno. Giudizi pesanti questi che contrastano con le pastoie create dalla burocrazia per mezzo di leggi fatte quasi con l'intento di mettere in difficoltà le persone di buona volontà desiderose di operare con qualche speranza di successo. Le loro prolisse precisazioni, distinguo e prescrizioni a non finire si comportano come un mare di colla ove resta intrappolata qualsiasi iniziativa immob ilizzando in ogni campo il paese Italia. Ragionamenti di un vecchio pessimista giunto al limite del proprio percorso? Chissà, direi piuttosto: riflessioni di un sognatore che pur conscio dei propri limiti, ha cercato sempre di conseguire risultati concreti confidando in se stesso e nel suo quotidiano "darsi da fare", non importa dove o in quale paese fosse, ma sempre sperando di ritrovare un giorno quei sogni riposti in un cassetto virtuale nascosto da qualche parte nel territorio di Murlo.