Gemellaggio a Giberville
Una piccola delegazione di murlesi si è recata all'inizio del mese di giugno a Giberville, in occasione della "Settimana degli artisti locali"; la manifestazione biennale, tanto per capirsi, quella che aveva avuto protagonista Luciano Scali nel 2009. Quest'anno l'artista di Murlo invitato era Sandro Alvalenti: con le sue opere e il suo spettacolo. L'appuntamento e il programma erano stati fissati da oltre due anni, quando ancora esisteva un barlume di gemellaggio e quindi aveva un senso la partecipazione di un artista di Murlo alla loro rassegna. I "gibervillesi" comunque hanno voluto mantenere l'impegno preso, nonostante ormai del gemellaggio non esista più traccia, almeno a Murlo: per una serie di ragioni culturali ed organizzative, pubbliche e private. Dobbiamo dire, ma non é una novità, che l'accoglienza e le cose organizzate per noi - sparuto gruppetto - sono state calorose e grandiose, sia a livello privato che pubblico, come se fosse arrivata tutta Murlo, in delegazione ufficiale... Per la serata italiana di venerdì hanno preparato un coro locale vestito dei nostri colori nazionali, canzoni italiane cantate da un "gibervillese" italiano. Sabato: il trionfale spettacolo di Sandro e di Liliana. La bravura di Sandro non ha bisogno di essere scoperta ora, ma pensiamo che sia riuscito nell'occasione a dare "più" del meglio di sé, assecondato da Liliana con la sua perforante presenza scenica. Domenica è stata organizzata una spedizione alla scoperta di un'altra parte di Normandia, che ci ha accolto - sfatando la tradizione - con tre giorni di tempo bellissimo, di sole caldo che hanno permesso un gustoso e allegro pranzo all'aperto in riva alla Manica. Diciamo questo forse anche per suscitare una piccola invidia in quanti non hanno potuto/voluto partecipare, sapendo che a Murlo faceva pioggia e freddo. La nostra partenza da Giberville ha lasciato una velo di tristezza in tutti per il fatto che si stavano rendendo conto che il gemellaggio finiva davvero, anche se molti di loro vogliono continuare a coltivare una speranza, pur sapendo che si tratta di una mera illusione.