La cappella di S. Maria Assunta a La Befa, sede dell'Associazione Culturale di Murlo
Con poche parole, desidero commentare la giornata del 10 maggio scorso che per la nostra Associazione Culturale ha rappresentato un'autentica pietra miliare. Fondata nel dicembre del 1991, l'Associazione festeggerà a Natale il suo ventitreesimo compleanno e il 10 maggio ha potuto finalmente inaugurare la propria sede presso La Befa, concessa in comodato dal Comune di Murlo, con la speranza che possa divenire definitiva e rappresentare un punto a cui riferirsi per gli eventi culturali che avremmo in animo di realizzare in futuro. Inutile ritornare sulle cause che hanno impedito per così lungo tempo alla nostra Associazione di avere una sede propria e quindi di ricorrere all'ospitalità del Comune ed alla benevolenza di più persone per trovare il luogo ove potersi incontrare. La nostra associazione è sempre stata schiva e restia a mettersi in evidenza e soprattutto contraria a sollecitare attenzioni, secondo il principio dell'essere anziché dell'apparire, preferendo fare anziché dire, peccando magari d'orgoglio anziché servirsi di una remissiva e più proficua politica. Lo scopo della sua nascita va ricercato nell'intento di salvaguardare il grande patrimonio culturale che il territorio di Murlo custodisce e di cui molti stentano a prendere cognizione. Il plurisecolare periodo di potere ecclesiastico ritardò oltre misura l'emancipazione della popolazione stanziale ma ebbe per contro il pregio di preservare testimonianze tangibili divenute oggi a rischio con l'avanzare del progresso e la scomparsa della civiltà contadina. Gli scopi che l'Associazione si propose fin dalla fondazione e che continua oggi a perseguire con fermezza, hanno per fine di evitare una cesura insanabile col passato capace di cancellarne i riferimenti. Il pensiero corre al vuoto lasciato dalle persone scomparse che si sono portate dietro memorie importanti mai scritte di vita vissuta o poco condivise. Se a queste si aggiungessero anche le ultime vestigia rimaste, chi verrà dopo di noi avrà l'impressione che l'intera comunità si sia addormentata per un lasso di tempo talmente lungo da farle dimenticare ogni ricordo. Per limitare tale rischio, la nostra Associazione si assunse vari compiti, tutti finalizzati a realizzare eventi dal serio connotato culturale come la Cena Etrusca, gestita in proprio fino all'edizione 1996 avvalendosi del supporto di storici dell'alimentazione che suggerirono ricette realizzate con l'impiego di materie prime presenti nel sesto secolo avanti Cristo. Per l'occasione venne fatto ricorso a particolari coreografie con l'ausilio di riproduzioni di vasellame e di forni dell'epoca. Maestri d'arte ceramica esposero autentici capolavori come la copia del cratere di Eufronio prima che venisse trasferito al Metropolitan Museum di New York, a prendere il posto dell'originale rientrato in Italia col programma del recupero delle opere d'arte trafugate. Fece seguito la gestione quinquennale del Museo Archeologico di Murlo col supporto culturale del professor Formigli, durante il quale si registrò un'affluenza di visitatori mai più raggiunta. Nell'ambito storico locale assunsero particolare rilievo la didattica sul recuperato tracciato della ferrovia carbonifera, le manifestazioni estive presso le frazioni, i novanta percorsi inediti nel territorio corredati di materiale illustrativo sulle peculiarità naturalistiche e storico culturali presenti. E infine la realizzazione del periodico trimestrale Murlo Cultura, ormai giunto alla soglia del novantesimo numero, oltre ai numerosi quaderni già usciti e ad altri di prossima pubblicazione. In altri termini: uno spaccato del territorio e della sua storia finalizzati alla sua conoscenza e, soprattutto al suo rispetto. Non vorrei dilungarmi oltre, ma solo fare un breve accenno alla nuova sede. Si tratta di una antica cappella dedicata all'Assunta, giunto in condizioni precarie agli anni novanta dopo vari interventi e modifiche. La nostra Associazione ne curò il progetto di recupero e l'assistenza all'esecuzione dei lavori prima che le lesioni divenissero irreparabili. Oggi, dopo un lungo periodo di destinazione ad altro uso, l'Amministrazione uscente ha ritenuto che potesse essere la degna sede di un'associazione che, senza fini di lucro e prevalentemente con risorse proprie, ha sempre messo a disposizione tempo e energie affinché quanto in essere di storico, naturalistico e culturale potesse avere lunga vita se non altro per il rispetto dovuto a quanto da sempre rappresentato. Una eredità gratificante e spinosa nel contempo per le generazioni future ma anche una esortazione a raccogliere tale impegno per assicurare all'ambiente in cui viviamo l'attenzione che la sua natura merita.