Ecco il monumento per i caduti di Murlo
ARTE A MURLO
L'artista murlese Graziano Bernini ci spiega il senso del bassorilievo dedicato ai 100 anni dalla grande guerra
Due mesi per realizzare un bassorilievo di un metro per settanta centimetri, a memoria dell'inizio della Grande Guerra e dei 73 caduti di Murlo. E Graziano Bernini in questi due mesi l'opera l'ha realizzata su terracotta e adesso, dopo l'inaugurazione il 24 maggio scorso, il suo lavoro rimane a simboleggiare un doloroso momento della storia del territorio, nei giardini pubblici di Via delle Rimembranze. L'inaugurazione del 24 maggio, alla presenza di tanta gente di Murlo, del sindaco Fabiola Parenti, del sacerdote Don Giacinto Di Polito e delle autorità, è stato un bellissimo momento.
"Il Comune che me lo ha commissionato voleva che venisse esposto qui, dove, subito dopo la fine della Grande Guerra, furono piantati dei cipressi che portavano il nome dei nostri caduti – ci illustra Graziano Bernini – e sono stato onorato di poter sintetizzare in un mio lavoro il senso di quel tragico periodo.". In alto nel bassorilievo notiamo una tradizionale rappresentazione di cipressi toscani che appunto stanno a sintetizzare questo punto del paese ormai perduto, in quanto poi i cipressi vennero abbattuti. I nomi dei caduti murlesi sono oggi ricordati in una lapide presso la Chiesa di San Fortunato, ma dal 1973 gli alberi non esistono più, quindi Bernini ha voluto inserirli nel suo lavoro simbolicamente.
"Il bassorilievo è praticamente suddiviso in tre parti, in alto ci sono i cipressi, al centro una mitragliatrice, e poi nel basso un soldato in trincea colpito da un proiettile... tre elementi della guerra più tragica della storia mondiale che ho cercato di rappresentare in questo spazio, perché la memoria di quanto accaduto purtroppo anche qui nel nostro comune rimanga anche presso i nostri ragazzi e negli anni a venire. Mi sono anche in parte ispirato a un intenso dipinto del noto pittore di Murlo Dario Neri, una tela di 242 cm per 385 cm realizzata in occasione dell'inaugurazione della nuova Chiesa di Vescovado nel 1929 nella quale l'autore racconta l'orrore della grande Guerra. Ho deciso inoltre – continua Bernini – di realizzare l'opera a bassorilievo in creta e poi cotta in una fornace dell'Impruneta presso la Ditta Mariani, antica fornace depositaria della tradizione artigianale del cotto artistico fiorentino del Rinascimento". Tra i simboli scelti dall'artista di Vescovado di Murlo, pittore e scultore, docente per molti anni all'Istituto d'Arte di Siena, troneggia una mitragliatrice, su cui Bernini si è documentato attentamente, proprio perché è divenuto un terrificante simbolo della prima Guerra Mondiale durante la quale si pensa siano rimasti uccisi intorno ai 30 milioni di persone. La MG08, o Maxim Vickers, fu triste protagonista della Battaglia della Somme, il 1 luglio 1916, dove sembra aver prodotto 60 mila morti in un solo giorno. "La mitragliatrice britannica Vickers basata sulla Maxim, che ho voluto rappresentare nel bassorilievo, venne adottata nel 1912 e riusciva a sparare dai 200 ai 600 colpi al minuto, quindi ci si può rendere conto di quanto questa terrificante macchina inventata proprio nel periodo dell'inizio della Grande Guerra abbia influito nel numero di vittime della stessa guerra, e mi sono documentato molto per inserirla nel mio lavoro come terribile icona di un pauroso momento della nostra storia".
Il monumento ai caduti di Murlo realizzato da Graziano Bernini e inaugurato il 24 maggio 2015 ai giardini di via Rimembranze a Vescovado di Murlo. |
Il risultato è un grande bassorilievo di intensa espressività con elementi poetici ed elementi drammatici, creato con un senso della prospettiva che coinvolge l'osservatore ed emoziona, che si può ammirare nei giardini pubblici non lontano dalla scuola di Vescovado, a simbolo di quanto anche Vescovado voglia ricordare un importante centenario scritto nel cuore nel paese e qui espresso in un'opera intensa e affascinante, voluta intensamente dal Comune di Murlo e creata da uno dei suoi più noti artisti.