MurloCultura 2016 - Nr. 4

BLUETRUSCO in un evento apparentemente marginale

di Luciano Scali

EDITORIALE

Il Blu Etrusco di quest'anno si è presentato come un evento di originale spessore col suo spaziare disinvoltamente in più campi: dal ludico, allo storico ed al culturale seguendo il filone aperto da coloro che abitarono questi luoghi fin da oltre ventisette secoli fa. Molti studiosi del settore si sono avvicendati a Murlo con dotte e interessanti conferenze assieme a musicisti di chiara fama e singolari artigiani che, grazie alla loro curiosità, hanno ricostruito quegli strumenti musicali raffigurati in scene di vita vissuta rappresentate negli ipogei delle necropoli etrusche. Quanto di realtà e di fantasia in tutto questo? Nessuno può dirlo poiché ogni deduzione scaturita dalle tracce rimaste, risentirà del vuoto temporale intercorso fra le due diverse epoche. Spesso le conclusioni tratte dall'osservazione delle antiche vestigia non riescono a valutare appieno gli effetti pratici scaturiti dall'evoluzione avvenuta tra le due epoche, né le differenze tra i modi di pensare, nello stile di vita e negli accresciuti contatti con altre civiltà lontane delle quali, a quel tempo s'ignorava persino l'esistenza. Comunque, a parte tutto questo, dall'edizione di Blu Etrusco di quest'anno sono venute fuori iniziative spontanee che nella loro apparente semplicità hanno arricchito con una nota gentile ed elegante il senso dell'intera manifestazione. Una di queste, denominata RIZES e organizzata da un gruppo di giovani entusiasti mi ha affascinato con la sua formula originale. All'ombra del Palazzo Museo, che diveniva sempre più esigua col salire del sole, era stato allestito un evento singolare incentrato in un raffinato concerto vocale supportato dalla musica struggente e greve del violoncello. Tra le sedie thonet predisposte per gli spettatori, era stata imbandita una tavola curata nei minimi dettagli con stoviglie, suppellettili, cibi, e discreti ornamenti floreali dai tenui colori. Al termine del concerto l'allegria, le risate e il piacere di stare insieme prendevano il sopravvento. Poi l'attesa dell'arrivo di Sabina impegnata nel ruolo di guida al museo, la conversazione in gruppo e l'ascolto delle storie di Luciano nel continuo spostare delle sedie man mano che il sole, salendo alto nel cielo occupava sempre più ampi spazi nella piazzetta. Infine un brindisi col prosecco tenuto in fresco e la fine dell'illusione di Luciano che da tempo immemorabile non si era sentito così a suo agio come con quei giovani distanti oltre due generazioni dalla sua. Quale conclusione trarre da questo casuale incontro nato ai margini di un evento che ha tutta l'aria di potersi ripetere nel tempo? Senz'altro nel coinvolgere i noti "addetti ai lavori" e i professionisti della comunicazione, converrà che si tenga sempre più d'occhio quella parte giovane emergente il cui entusiasmo e l'indubbia conoscenza costituiranno "quello zoccolo duro" capace di traghettare la nostra confusa società verso un futuro migliore. Al termine dell'evento, mentre le ragazze riponevano i materiali occorsi all'apparecchiatura della tavola, un mio sguardo furtivo è caduto sullo scrigno portatile del gruppo, aperto per un attimo dal cassiere per non so quale ragione. La vista dell'esiguo contenuto mi ha un po' rattristato il cuore poiché non dava l'impressione di ripagare almeno in parte quanto servito per la riuscita dell'evento, ma d'altro canto inviava un chiaro messaggio dove l'utile materiale passava in second'ordine di fronte a quell'impegno e voglia di fare che, a pensarci bene, rappresentava la vera essenza dell'intera iniziativa.

 

Murlo - Concertio Rizes

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