Riflessioni sopra un’atmosfera blu
EDITORIALE
Più volte sul nostro giornale abbiamo parlato di Blu Etrusco, di quanto accade nel periodo in cui questo ricorrente appuntamento si rinnova e del messaggio che intende inviare verso chi sia disposto ad accoglierlo.
Un discorso che può voler dire tante cose ma che può anche rimanere sospeso senza entrare in sintonia con chi non è del tutto interessato ad ascoltarlo. Cultura, Folklore, Tradizioni, Storia... e quanto possa coinvolgere questo territorio che per millenni ha sentito sulla propria pelle i passi di coloro che vi si avvicendavano sopra. Più volte nelle mie frequentazioni nei dintorni di Murlo, effettuate con qualsiasi tempo e stagione, mi sono soffermato ad osservare le tracce a testimonianza del mio passaggio poiché la terra le aveva ritenute, e nel riguardarle impresse nel fango disseccato, avevo l'impressione di potervi leggere le emozioni del momento, di quando ve le avevo lasciate. Senza che nessuno me lo avesse spiegato prima, mi rimaneva adesso chiaro il concetto delle impronte che d'improvviso si mettevano a parlare ricordandomi una storia che conoscevo già poiché si trattava della mia stessa storia. Potevo adesso rileggermi il messaggio grazie ad una traccia la cui vista me lo rammentava per intero.
Ma le tracce lasciate tanto tempo fa da un "chissà chi" sicuramente sconosciuto, avrebbero avuto il potere di darmi la stessa certezza che avevo provato nell'osservare le mie, oppure avrei dovuto far lavorare la mente in maniera particolare per giungere al medesimo risultato? Ecco allora la sicurezza divenire dubbio e quanto era stato agevole leggere nella traccia di qualche giorno prima divenire difficile e labile se riferito a secoli lontani. Proprio da un interrogativo dall'incerta risposta è nata la certezza di vedersi schiudere la porta che conduce, per percorsi diversi, a inedite conoscenze dall'indubbio fascino.
Un tuffo nel blu quindi, nel colore che aleggia sulla notte dei tempi entro il quale lo spirito degli antichi progenitori incombe ancora su questo territorio fino a materializzarsi tra noi per esprimersi, non nel loro criptico linguaggio ma piuttosto con quello dei segni e dei suoni.
Avere la certezza che quanto sto affermando risponda a verità è cosa ardua; un dubbio che si attenua o scompare solo riflettendo sull'abisso temporale che separa le nostre epoche e che può apparire meno profondo se pensiamo alle diversità di linguaggio usato in epoche lontanissime tra loro nel voler descrivere concetti ed emozioni simili.
Il Blu Etrusco per chi scrive è soprattutto questo, uno stimolo alla riflessione profonda nella consapevolezza di potersi avvalere degli unici strumenti validi per ogni tempo ovvero Musica, Arte, Cultura senza tentare confronti però poiché ognuno di essi, più o meno gradito, sarà sempre il testimone della propria epoca ovvero: unico e irripetibile.