I racconti di Luciano Scali in un libro

EVENTI NEL TERRITORIO

La Palazzina di Murlo gremita per “Il Paese che non c’è”. Ma il paese c’era!

 Il paese che non c'è, ecco il titolo del libro di Luciano Scali che mette davvero in luce le sue innate, vibranti capacità narrative, immaginative, poetiche. E alla presentazione de "Il paese che non c'è", il paese c'era!! E abbiamo tutti quanti - diciamo una sala piena - capito che questo libro è un regalo al territorio, alla comunità, agli amici, conoscenti, lettori, estimatori di Luciano Scali, presidente onorario dopo tanti anni di presidenza "ufficiale" di una associazione, la nostra, che ha sempre avuto la priorità di studiare il territorio, mettere in risalto i suoi aspetti migliori, riscoprire la sua storia, le radici delle persone di qui ma anche la memoria popolare e le leggende e i racconti locali.
Luciano Scali nel suo libro riesce ad affascinare il lettore con un linguaggio ricco di immagini, di giochi di astuzia e di espedienti da grande maestro, un po' come quando dipinge insomma. Ed è qui che sta forse il segreto della sua prosa che ci incolla alla sedia e ci fa sperare che il libro non finisca in fretta: farci volare via con le immagini, appunto, con le storie suggestive che ci trascinano in mondi diversi pur rimanendo fermi in una stanza. Possiamo dire che Luciano quindi riesce nel suo intento di raccontare a metà tra storia e leggenda le avventure dei suoi personaggi, con riferimenti a luoghi ed episodi che i murlesi in certi casi sanno riconoscere.
Il successo della presentazione insomma non è casuale. Organizzata in collaborazione con il Comune di Murlo, l'Associazione Culturale e la Biblioteca Comunale di Murlo, l'evento ha finalmente reso giustizia a una persona molto amata, a un artista e a uno studioso del territorio che non ha uguali a Murlo. La pubblicazione del libro è stata resa possibile grazie al contributo congiunto del Comune di Murlo e dell'Associazione Culturale.

Se tu vorrai trovare il
paese che non c'è
dovrai chiudere gli occhi
e venir via con me".
"Saltella un poco a destra,
saltella un poco a manca,
starnuta e grida forte
finché la voce è stanca;
poi fai tre passi avanti
e conta fino a nove...
imboccherai la strada
che porta... non so dove".
"Prosegui a cuor leggero
là nell'immensità,
se tu saprai vedere
'l paese apparirà".
"Entrarvi sarà facile...
uscirne non potrai
poiché la vecchia via
più non ricorderai!"