Il casello dei Pianacci

I SEGNI DELL'UOMO

A circa otto chilometri a nord della stazione di Monte Antico, lungo il tracciato della strada ferrata Siena-Grosseto, esiste ancora oggi una piccola costruzione parzialmente ricoperta dall'edera che indicava la località detta dei Pianacci. Si trattava di una zona interposta tra il tracciato della ex ferrovia carbonifera e il fiume Ombrone, dalla quale venne reperito materiale fluviale per costituire il ballast della rinnovata strada ferrata. Dopo il fallimento della Miniera di Murlo, parte del tracciato originale della ferrovia carbonifera venne espropriato dallo Stato ma i lavori del completamento della linea per la Maremma attraverso un percorso più breve vennero sospesi a causa della Prima Guerra Mondiale.
L'armamento della nuova strada ferrata a scartamento ridotto venne curato dalla SAI Ansaldo durante il suo periodo di gestione della Miniera, sul tracciato che la Societé de Chemins de Fer en Toscane aveva sospeso a causa della guerra. In quell'occasione, ma certamente su impianto preesistente, dovette transitare il materiale che fu impiegato per creare il ballast della strada ferrata.
Che il casello dei Pianacci esistesse ancor prima della gestione Ansaldo è fuori dubbio, come la tipologia della costruzione affine a quella della scomparsa stazione di Salceta dimostra. Anche se al giorno d'oggi la macchia che ha invasa la zona ne limita l'osservazione, esistono ancora tracce del breve percorso di una decauville di collegamento fra la cava del materiale proveniente dall'ansa dell'Ombrone e la costruenda ferrovia per la Maremma. Un argomento sul quale è nostra intenzione ritornare quanto prima con notizie più esaurienti che nell'attesa possono tenere viva l'attenzione della persona interessata ai trascorsi dell'antica ferrovia di Murlo.