MurloCultura 2019 - Nr. 1-2

Murlo e il suo Stemma

di Luciano Scali

LIBRI SUL TERRITORIO

Murlo e il suo stemma - copertina del libro di S. PagniniIl 6 aprile scorso, presso la Sala Multimediale della Palazzina di Murlo, è stata presentata una interessante pubblicazione che tratta dello stemma in cui la nostra Comunità si riconosce, frutto di una ricerca storica voluta dal Sindaco uscente Fabiola Parenti. Molti di noi, e non solo gli alloctoni par mio, ne sanno poco o nulla salvo sentirsi a disagio quando qualcuno venuto da fuori chiede spiegazioni sul significato dello stemma che campeggia nel nostro gonfalone. Ben pochi si erano domandati a quale specie animale appartenessero quelle figure rampanti poste ai lati del fortilizio turrito salvo rimanerci male nel riconoscervi due topi neri piuttosto grossi che non sembra stiano a sorreggerlo ma piuttosto intenzionati a volerselo rosicchiare quasi si trattasse di un castello di formaggio. Alla sorpresa iniziale, anche se non proprio entusiastica, è subentrata poi una sorta di rassegnazione poiché se la scelta dello stemma, avvenuta quando il possederne uno era cosa importante, l'aver deciso di adottare i topi a simbolo della Comunità murlese, una ragione doveva pur esserci stata. Queste creature sono piuttosto tipiche e frequenti in campagna, e quindi poteva anche esistere una logica nell'adottarle a simbolo del nostro luogo anziché ricorrere ad animali mai visti da queste parti. Poi la nascita del dubbio con l'acquisizione di ulteriori conoscenze sullo stemma di Murlo scaturite da più fonti e, soprattutto da più immagini. Come poter riconoscere allora quella giusta e, soprattutto con quali argomenti per poterne sostenere la scelta?
Il libro appena presentato si è assunto lo scopo di provarci, grazie alla dottoressa Sara Pagnini, profonda esperta e studiosa di questioni di araldica, per addentrarsi tra le pieghe del tempo attraverso i numerosi Archivi regionali con l'intento di passare a pettine fitto documenti antichi e recenti al fine di trovare conferme perfino nei sigilli e nelle intestazioni di varie corrispondenze. Ecco allora riscontrare ripetitività e assonanze in toponimi di luoghi del nostro contado, magari distanti tra loro e di natura diversa ma con chiari riferimenti al lupo la cui presenza tra la fauna autoctona è accertata fino ad epoca recente. Sono bastati questi brevi accenni per risvegliare l'interesse nel lettore divenuto improvvisamente curioso nel veder rinascere la speranza di poter liberare lo stemma della propria Comunità da quegli odiati roditori. Probabilmente era insito nell'intimo di ognuno il desiderio di rivalsa poiché nella realtà, e specie in zone rurali, non è facile potersi disfare di queste intraprendenti e subdole creature!
L'Autrice per il suo lavoro non si è certo soffermata a dettagli di questo genere ma piuttosto affrettata a supportare le propria ricerca attraverso notizie certe avallate da serie prove documentarie, da doversi cercare nei luoghi più adatti e prestando attenzione ai toponimi esistenti nell'ambito del territorio di Murlo. Infatti nel proprio lavoro ne cita alcuni dando così, senza saperlo, risposte certe ad interrogativi che molti residenti si erano posti nell'intento di afferrarne il motivo. A questo punto non vorrei dilungarmi oltre per non togliere agli interessati il piacere di scoprire da soli quanto accennato, consultando con l'attenzione che merita questo lavoro, salvo però riservarmi il piacere di riprodurne tre fra più significativi adottati in varie epoche a seconda, degli umori e delle situazioni che il momento stesso suggeriva.

 

Tre diverse "versioni" dello stemma di Murlo comparse nelle diverse epoche, fra quelle di cui si trova traccia negli archivi.  

 

Il libro è disponibile in Biblioteca Comunale e presso l’Amministrazione Comunale.

 

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