MURLOCULTURA n. 4/2006

SIRIA ETRURIA TARTESSO

IL TRIANGOLO DEGLI ORAFI


transfer tecnologico ed iconografico nel Mediterraneo antico

Seminario di studi ed esperimenti
Murlo (SiENA)
29 ottobre - 1 novembre 2006

Direzione scientifica: E. Formigli, A. Pacini, D. Ferro

Associazione Culturale di Murlo
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Recenti scavi in Lydia ed in città interne della Siria hanno portato alla luce laboratori di produzione primaria e ricchi corredi funerari in oro con reperti che è possibile documentare dal punto di vista delle tecniche di lavorazione. Un confronto con i risultati delle nuove indagini scientifiche e tipologiche su gioielli etruschi e tartessici potrebbe portare alla ricostruzione delle modalità del transfer tecnologico ed iconografico verso occidente ed al riconoscimento delle singole tradizioni locali nei primi secoli del primo millennio a.C..
La trasmigrazione di conoscenze tecnologiche nel mondo mediterraneo dell'ottavo e settimo secolo a.C. presenta nel campo della produzione orafa un carattere ancora più marcato che negli altri ambiti produttivi. Mentre la situazione in area egea ha caratteristiche particolari per la presenza di una consolidata tradizione orafa di età micenea già influenzata da elementi orientali, le produzioni del tutto nuove nelle zone delle più antiche colonie greche e degli empori fenici in Italia e Spagna meridionale lasciano riconoscere le innovazioni provenienti dall'area orientale del Mediterraneo.
In particolare le cause dello sviluppo di una oreficeria di altissimo livello in Etruria e nella zona campana nell'ottavo e settimo sec. a.C. vanno ricercate nell'incontro tra due culture metallurgiche cresciute separatamente: quella di matrice centro-europea, molto avanzata nella lavorazione del bronzo e del ferro, e quella orientale, portatrice di un'antichissima e avanzata tecnologia dei metalli preziosi. Un fenomeno simile ma con caratteristiche peculiari avviene anche nell'oreficeria tartessica dove però le innovazioni orientali si innestano sulla tradizione orafa dell'Europa occidentale già molto sviluppata ma in altre particolari tecniche.
Nel nostro seminario desideriamo elaborare le nuove conoscenze ottenute attraverso i recenti studi archeometrici per integrare gli studi di carattere storico-archeologico sul cosiddetto fenomeno orientalizzante. Il seminario prevede l'intervento di studiosi specializzati sul tema e una parte sperimentale con ricostruzioni dal vivo delle tecniche antiche. Tra l'altro per gli esperimenti verrà utilizzata la copia esatta in steatite di una forma di fusione di Ugarit.
Il seminario è indirizzato a studenti e studiosi di storia, di archeologia e beni culturali, restauratori, artigiani orafi, archeometri etc. Nel seminario si svolgeranno conferenze (di mattina) e operazioni di archeologia sperimentale (di pomeriggio), tenute da studiosi e tecnici di livello internazionale.
Le lingue ufficiali saranno : Italiano, Spagnolo, Tedesco, Francese, Inglese.


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